50 mila pesci morti nel Serio in secca. Ad Alzano si protesta insieme a Mino Patelli
«Da quando è stata costruita la centralina il ramo destro del fiume dopo la cascata è andato in secca. Quando c’è la piena si riempie e i pesci rimangono bloccati nelle pozze. È ora di dire basta». Oggi alle 15 all'oasi delle oche
di Elena Conti
Cinquantamila. Sono i pesci morti nel ramo in secca del fiume Serio ad Alzano, nei pressi dell’Oasi della Guidana, dove sorge la centralina idroelettrica. Per Mino Patelli, il signore delle oche, e gli amici del fiume è il momento di dire “basta”. Lo faranno oggi (sabato 25 gennaio) pomeriggio, con una protesta pacifica all’oasi, sulla scia della mobilitazione nazionale che coinvolgerà corsi d’acqua in più località italiane. «Da quando è stata costruita la centralina - sostiene il Mino - il ramo destro del fiume dopo la cascata è andato in secca. Finché non piove tutto bene, ma quando c’è la piena il ramo in secca si riempie di nuovo e i pesci rimangono bloccati nelle pozze. Il sole e gli uccelli predatori fanno il resto. Il risultato è una moria impressionante di piccoli pesciolini che abitano i nostri corsi d’acqua. L’ultimo episodio si è verificato dopo la piena di fine ottobre. Ne abbiamo salvati davvero pochi in confronto a quelli che sono morti. Da anni ormai segnaliamo queste catastrofi ambientali, con tanto di foto, alle autorità competenti, ma non abbiamo mai ottenuto nessuna risposta concreta. È il momento di dire “basta”».
E l’occasione buona è nella giornata di sabato, per la quale è stata organizzata “La protesta dei pesci di fiume”. In tutta Italia ci saranno sit-in e flash mob, a cui parteciperanno importanti associazioni come Wwf Italia, Free Rivers Italia e i frequentatori del fiume, come i canoisti e i pescatori. «Ci saranno esponenti dell’Oipa, di Legambiente, della Lipu e della Fipsas - prosegue Mino -, spero di reclutarne altri. Invito tutti quelli che hanno a cuore la sorte dei pesci e dei fiumi a prendere parte alla protesta. A ognuno darò un cartello con scritto “Sono un pesce morto” e ci piazzeremo nel ramo in secca». L’obiettivo dichiarato della protesta nazionale è di difendere la biodiversità dei fiumi e ottenere il rispetto della Direttiva Quadro Acque, anche quando si tratta di energia idroelettrica. Insomma, porre un freno agli incentivi alle deroghe e agli incentivi per gli impianti idroelettrici su fiumi a elevata naturalità. «Mi piacerebbe che alla protesta non prendessero parte soltanto gli adulti - conclude il Mino - ma anche e soprattutto le scuole e i bambini che hanno a cuore il loro futuro. Faremo selfie e foto da inviare a chi ha organizzato l’evento nazionale, per dimostrare che noi ci siamo».