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A Curno altri due "centri" commerciali, furia delle opposizioni: «Saccheggiano il territorio»

Il capogruppo Giovanni Locatelli: «In un paese già saturo, con una viabilità al limite del collasso, il sindaco lo consente. Queste scelte, indelebili e irreversibili, aggravano la già pessima qualità dell’aria. I negozi del centro perderanno i pochi clienti rimasti»

A Curno altri due "centri" commerciali, furia delle opposizioni: «Saccheggiano il territorio»
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di Monica Sorti

«Ancora un centro commerciale, ne avevamo bisogno». Esordisce così il consigliere di "Obiettivo Curno" Giovanni Locatelli, facendo riferimento al Piano Attuativo adottato dall’Amministrazione Comunale con delibera di Consiglio del 22 dicembre 2020.

«Incredibile ma vero, in un paese già saturo di centri commerciali, con una viabilità al limite del collasso e con un orizzonte a tinte fosche a causa della prossima chiusura dei due passaggi a livello in via Fermi e in via Roma, il sindaco Gamba decide di consentire la costruzione di due blocchi commerciali in via Fermi della superficie coperta complessiva di quasi 10 mila metri quadri, a ridosso della rotatoria del centro commerciale».

L’intervento riguarda la realizzazione di due supermercati, un Lidl e un Banco Fresco - Il Mercato del gusto - Le Cirque du Soleil. «Questo con buona pace dei commercianti del centro paese, che si vedranno probabilmente sottrarre i pochi clienti rimasti».

Facendo poi riferimento al contributo a fondo perduto stanziato dall’amministrazione, sottolinea: «L’irrisorio importo a cui hanno potuto accedere solo 23 commercianti, per un totale complessivo di 12 mila euro lordi a fronte di un bando pubblicato dal Comune che prevedeva l’assegnazione di 50 mila euro dimostra, ancora una volta, l’incapacità di questa Amministrazione di assistere i piccoli commercianti e i piccoli artigiani. Il motivo è noto a tutti. Erano talmente tanti, complessi e cavillosi i documenti da compilare, che l’esercente avrebbe dovuto spendere l’eventuale contributo ottenuto per pagare il commercialista per l’assistenza prestata».

In merito alle nuove realtà commerciali aggiunge: «Nascono dalla nota variante al Piano di Governo del Territorio approvata dall’Amministrazione Serra a dieci giorni dalle elezioni comunali del 2017, con l’inserimento di nuove volumetrie per oltre 350 mila metri cubi. Questo comporterà un fortissimo consumo di suolo, addirittura nettamente maggiore di quello previsto dalla variante al Pgt del 2017, in barba alla legge regionale n. 31 del 2014 che dà disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e la sua riqualificazione».

Giovanni Locatelli

Secondo Locatelli, il nuovo insediamento commerciale comporterà la riduzione del verde pubblico di circa 12 mila metri quadri, la riduzione dei presidi ambientali, ossia il verde privato pertinenziale, di circa seimila metri quadri, un maggior consumo di suolo per la realizzazione di viabilità e parcheggi di circa 11.500 metri quadri, un’estensione dell’area edificabile di circa 3.800 metri quadri e una maggiore superficie coperta edificata di circa 1.100 mq.

«Va anche aggiunto che l’intervento prevede, in variante al Piano di Governo del Territorio, l’eliminazione delRimuovi immagine in evidenza boschetto posto a sud ovest del comparto, con evidente compromissione della specifica condizione di caratterizzazione del paesaggio agrario, che individua questa area tra gli “Ambiti di rilevanza paesistica”, testimoniata anche dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bergamo».

Locatelli evidenzia poi che la chiusura dei due passaggi a livello potrebbe avere un impatto potenzialmente devastante sulla vivibilità del paese. «Ci chiediamo quindi come sia possibile che venga ulteriormente saccheggiato il territorio. Queste scelte, indelebili e irreversibili, contribuiranno ad aggravare ancor più la già pessima qualità dell’aria del nostro paese, delimitato da grandi arterie infrastrutturali e con una presenza già altissima di strutture commerciali e alimentari di livello sovra comunale». Secondo il capogruppo questo intervento avrebbe dovuto essere assoggettato a una Valutazione Ambientale Strategica prevista dalla normativa regionale, nazionale ed europea.

«Quantomeno, doveva essere richiesta preventivamente la redazione di un approfondito e aggiornato Piano del traffico. Ci tengo poi a precisare che gli attuatori dell’intervento rinunceranno alla realizzazione del primo piano dei due blocchi commerciali perché ciò comporterebbe il superamento del limite della superficie di vendita consentita dalla normativa della Regione per le medie strutture e, quindi, l’obbligo di ottenere l’autorizzazione da parte di Lombardia, necessaria per superfici di vendita maggiori di 1.500 metri quadri nei comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti».

Infine Locatelli  sottolinea che il Comune di Curno si è auto-dotato, sulla scorta di una delibera di giunta comunale presieduta dall’ex sindaco Serra, della possibilità di consentire la realizzazione di medie strutture commerciali sino a 2.500 metri quadri, in contrasto con la normativa regionale che ne consente solo 1.500 per comuni fino a 10 mila abitanti. «Cosa, peraltro, che l’attuatore dell’intervento si è guardato bene dal seguire, per non rischiare di violare tale norma».

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