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A distanza di un mese, Treviglio ha perso Luciano Nicoli e Mario Imeri, gli amici parrucchieri

Per cinquant'anni hanno gestito lo storico salone di viale Oriano, punto di riferimento per la comunità e gli appassionati di ciclismo. Entrambi sono stati uccisi dal Coronavirus

A distanza di un mese, Treviglio ha perso Luciano Nicoli e Mario Imeri, gli amici parrucchieri
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A un mese dalla scomparsa dell'amico e collega Luciano Nicoli, anche Mario Imeri (nella foto in apertura quest'ultimo è quello a sinistra), storico parrucchiere di Treviglio, ha perso la sua battaglia contro il Coronavirus. Ne danno notizia i colleghi di PrimaTreviglio.

Uniti nella vita e anche nel destino. Lo scorso 10 marzo la città aveva dovuto infatti dire addio a Luciano Nicoli, dirigente da tanti anni della Ciclistica Trevigliese, per cui era stato direttore di corsa a lungo, oltre che uno dei titolari di “Mario e Luciano coiffeurs”, salone di parrucchieri di viale Oriano che dal 1964 (per i primi anni in via Galliari) al 2013 aveva gestito appunto con Mario Imeri. Il loro salone era un punto di riferimento non solo per tagliare i capelli, ma anche per fare quattro chiacchiere, soprattutto sul ciclismo, di cui erano entrambi appassionati.

Più schivo e informale Mario Imeri, più estroverso Nicoli, i due erano accomunati dalle esperienze da giovani. Poi il gran salto, la bottega in proprio, l’investimento per la vita, i ritmi a giorni sonnacchiosi, a giorni frenetici, le macchinette manuali e poi elettriche, la mano fermissima, da chirurgo, nel maneggiare il rasoio, le stesse attenzioni per il cliente alla fine del servizio, addirittura lo stesso modo di pulire la postazione, peraltro rigorosamente assegnata.

Lo stesso modo di essere che avevano nell’altra passione che li ha affratellati nella vita: il ciclismo. La loro bottega era diventata nel tempo sia la sede staccata della Ciclistica Trevigliese, quasi sede operativa, che il ritrovo dei tifosi. «Pasa fò da Luciano», questa era l’indicazione per tutti gli addetti ai lavori al momento dell’organizzazione di una corsa o di un “Calice d’Oro”, o per tutto quanto servisse ai corridori. Il giorno della corsa, Nicoli saliva in macchina e svolgeva il suo ruolo di direttore di corsa. Mario Imeri invece era attivissimo sulla linea d’arrivo, fra transenne, palco, altoparlanti e premi. E tutto filava sempre via liscio, come la pelle del cliente dopo la barba fatta da loro.

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