A Presa Diretta il racconto degli errori nelle prime fasi dell'emergenza Covid
Tra le testimonianze raccolte dal reportage “C’era una volta la sanità pubblica” anche quella di Giuseppe Marzulli, ex direttore medico dell’ospedale di Alzano
Al centro della puntata di apertura della nuova stagione della trasmissione Presa Diretta, in onda su Rai 3, non poteva che esserci la sanità lombarda, la gestione dell’emergenza Covid e, nello specifico, quanto accaduto circa un anno fa all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo. Tra le testimonianze raccolte dal reportage (senza contraddittorio) “C’era una volta la sanità pubblica”, anche quella di Giuseppe Marzulli, ex direttore medico dell’ospedale di Alzano, intervistato dalla giornalista Francesca Nava. «Nel momento più caotico l’ospedale di Alzano sembrava un girone dantesco», racconta il medico davanti alle telecamere.
Marzulli, ammalato e guarito dal Covid, ha raccontato le prime fasi dell’emergenza sanitaria, quando il 23 febbraio del 2020 si scoprì il primo paziente positivo al coronavirus nella Bergamasca e il pronto soccorso dell’ospedale in Val Seriana su chiuso e riaperto nel giro di poche ore. La mancanza di tamponi, l’enorme mole di pazienti ricoverati, la carenza di personale medico per far fronte a un’infezione che ormai si era diffusa senza controllo. Secondo l’ex dirigente l’ospedale, anche con un piano pandemico non aggiornato ma che almeno sarebbe dovuto essere applicato, non sarebbe stato idoneo a ricevere pazienti Covid. Tutti aspettavano l’istituzione della zona rossa in Val Seriana come a Codogno, ma ciò non avvenne mai.
L’obiettivo di Giuseppe Marzulli, adesso, non appena saranno finite l’emergenza sanitaria e l’inchiesta della Procura, è di chiedere al Presidente della Repubblica di concedere la medaglia al valor civile per quei medici di Alzano che hanno perso la vita nel tentativo di curare i pazienti ricoverati.
Nel corso del reportage sono state raccolte anche le testimonianze di due anestesisti dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, Mirco Nacoti e Pietro Brambillasca, che insieme ad altri medici dell’ospedale a marzo avevano denunciato sul New England Journal of Medicin una gestione completamente sbagliata dell’intera emergenza sanitaria.