Accoltella il vicino ma è già libero e per il momento è tornato a casa
L’estate dello scorso anno un marocchino 28enne, Yassine Meskaoui, aveva accoltellato il vicino, ferendolo gravemente. La sua colpa, aver chiamato i carabinieri per i continui maltrattamenti a danno della moglie del marocchino. Settimana scorsa il giudice l’ha condannato a 5 anni e 4 mesi, declassando il reato da tentato omicidio a lesioni, ma poi disponendone la liberazione. Lunedì mattina però il marocchino è ritornato a vivere nello stesso appartamento di proprietà comunale, in via Provinciale, a Ghisalba. Sullo stesso pianerottolo del vicino Kane Falilou, il senegalese di 60 anni, che aveva accoltellato, il quale si trova ora in Senegal.
Scarcerato, dovrà pagare indennizzo. Settimana scorsa, il giudice, ha ordinato la scarcerazione del marocchino, e il pagamento di una provvigione al senegalese. Quest’ultimo però, seguito dall’avvocato Rocco Lombardo, ha rinunciato all’indennizzo riservandosi di costituirsi in sede civile. Quindi di continuare con un processo vero e proprio. D’altra parte, gli avvocati difensori di Meskaoui, e Loredana Marinacci, Sofia Pellegrinelli, in attesa delle motivazioni, hanno annunciato di voler appellare la sentenza.
«Dovrà lasciare il territorio italiano». Il precedente avvocato difensore del marocchino, Silvia Agazzi, ha commentato: «Meskaoui dev’essere espulso dal territorio italiano entro 30 giorni – ha detto l’avvocato –. Io lo difendevo dall’accusa di maltrattamenti alla moglie, e per questo aveva già ricevuto una pena di un anno e due mesi. Poi però ho rinunciato all’incarico di difendere l’uomo».
Torna sullo stesso pianerottolo della vittima. Peccato che lunedì mattina il marocchino sia tornato a vivere nello stesso palazzo di via Provinciale, di proprietà comunale. Inoltre ha traslocato dal precedente appartamento più piccolo, a uno più grande. Ma cosa c’è di ancora più assurdo? Che il locale si trova proprio di fronte alla porta del senegalese che aveva accoltellato.