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Accordo sul lavoro agile per i dipendenti Tim: a Bergamo sono oltre 100 lavoratori

Le intese prevedono, finito il periodo di emergenza, uno schema per il progressivo rientro a giornate o settimane alterne negli uffici

Accordo sul lavoro agile per i dipendenti Tim: a Bergamo sono oltre 100 lavoratori
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Diritto alla disconnessione, diritto di assemblea telematica e recupero del buono pasto durante la prestazione agile. Sono le novità approvate a larghissima maggioranza contenute in due intese sullo smart working, sottoscritte il 4 agosto a livello nazionale, approvate a larghissima maggioranza nel corso di assemblee telematiche dai lavoratori bergamaschi di Tim. Per quanto riguarda in particolare le due intese, una sarà transitoria fino alla fine dello stato di emergenza, mentre l'altra resterà valida per tutto il 2021.

«Così sono state accolte le istanze dei lavoratori e normati alcuni diritti fondamentali assolutamente non scontati – sottolinea Lorenzo Martinelli della Slc-Cgil di Bergamo -. Dall’inizio della pandemia tutti i dipendenti di Tim hanno lavorato per garantire e implementare la connettività del paese, in una fase in cui avere una connessione internet era più che mai fondamentale. Molti di questi l’hanno fatto dal proprio domicilio, mettendo a disposizione le proprie dotazioni informatiche e dovendo sacrificare quote di salario non indifferenti, il tutto garantendo oltre alla continuità del servizio anche un sensibile aumento della produttività. Questi accordi riconoscono il loro impegno».

A Bergamo sono coinvolti oltre 100 lavoratori dislocati nelle strutture operative della rete e nell’assistenza ai clienti. Le due intese prevedono, una volta terminato il periodo di emergenza, uno schema per il progressivo rientro a giornate o settimane alterne negli uffici mettendo al centro la volontarietà dei lavoratori.

«Si tratta di accordi importanti che consentono al sindacato di tutelare i lavoratori entrando nel vivo della partita di quello che, nel giro di qualche anno, diventerà il nuovo modello organizzativo adottato dalla maggior parte delle aziende – conclude Martinelli -. Tale modello, al momento, costituisce un elemento di resilienza per le aziende, garantendo al tempo stesso un importante risparmio sui costi diretti e indiretti degli stabili e un aumento della produttività dei lavoratori che il sindacato si aspetta di contrattare con una riduzione dell’orario».

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