L'allarme

Aci di Bergamo: «Ritardi insostenibili per le patenti di guida»

Il presidente Valerio Bettoni: «Sono irrinunciabili per chi lavora. Da mesi e mesi battiamo il chiodo dell’insostenibilità a causa della carenza di personale alla Motorizzazione, delle inchieste della magistratura, dell’esasperante lentezza che ne discende»

Aci di Bergamo: «Ritardi insostenibili per le patenti di guida»
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«Il problema dei ritardi accumulati nel conseguimento delle patenti di guida a Bergamo va affrontato e risolto con urgenza. È una situazione insostenibile, che da troppo tempo sta creando ricadute molto pesanti a vari livelli». Valerio Bettoni, presidente dell’Automobile Club di Bergamo non usa perifrasi di fronte a una realtà che si trascina da troppo tempo, aggravata in quest’ultimo anno dalle conseguenze del coronavirus.

«Già l’anno scorso – riprende Bettoni – come Aci abbiamo posto questo scottante dossier su più tavoli, coinvolgendo in primis i parlamentari bergamaschi con i quali abbiamo avuto un incontro, a fronte di diecimila cittadini in sospeso con le pratiche delle patenti di guida. Forse non è chiaro a tutti che per molti la patente non è un hobby ma una necessità inderogabile per poter lavorare. Con i tempi che corrono poi e con la crisi occupazionale che si aggrava, si dovrebbe accelerare e invece siamo sempre nelle sabbie mobili. La media mensile di esami evasi nella provincia di Bergamo è stata sempre di 1200-1300 esami a fronte di un fabbisogno i 2000-2500 richieste delle autoscuole».

Per queste ragioni e per venirne ad una, l’Aci di Bergamo ha chiesto – e torna a sollecitare – l’avvio di un progetto pilota nella nostra provincia, da estendere poi anche alle altre, che permetta di creare un albo di “ausiliari esaminatori” facendo capo a personale in servizio o in quiescenza. Si tratterebbe di mettere a punto un elenco composto da pubblici ufficiali, attingendo da diversi settori che già esercitano funzioni di Polizia stradale (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia locale, Esercito), individuati dalla Prefettura – quindi sotto il segno dell’ufficialità istituzionale – da affiancare in questa prolungata emergenza ai funzionari della motorizzazione.

Gli “ausiliari esaminatori”, adeguatamente formati come prevedono le disposizioni della direttiva 2006/126 CE possono poi essere impiegati dalla Motorizzazione per svolgere solamente – e per un periodo di tempo concordato – la funzione di esaminatore alle prove di teoria e guida per ottenere la patente.

Si otterrebbero vantaggi immediati di sveltimento delle pratiche, che il presidente Bettoni sintetizza in questi termini indicativi: «Intanto si garantirebbe una rotazione del personale nello svolgimento degli esami. I funzionari della Motorizzazione lavorerebbero in ufficio, anche in modalità ormai largamente acquisite di smart working in funzione anti-covid. Il costo delle missioni degli ausiliari, come già al presente, sarebbe sostenuto dalle autoscuole che richiedono esami e ci sarebbe possibilità di aumentare il numero di esami, recuperando sugli arretrati. Con l’organico attuale è illusorio pensare di venire a capo dell’annosa questione». Del resto, già prima del coronavirus l’Unione Sindacale del Pubblico Impiego aveva denunciato una crescente condizione di rischio e stress lavorativo per i funzionari esaminatori, chiamati a una forte produttività, con una media di 1600 esami a testa, svolti in un anno.

Per sopperire alle carenze di organico, gli uffici della Motorizzazione di Bergamo avevano peraltro già fatto capo a personale delle Motorizzazioni limitrofe, ma lo scoglio è rimasto e secondo l’Aci di Bergamo può essere aggirato solo con l’istituzione di un albo di “ausiliari esaminatori” in capo alla Prefettura, da formare con appositi corsi che abilitino alle prove di teoria e guida dei candidati alla patente. La patata bollente sarà rimessa sul tavolo dei parlamentari bergamaschi perché se ne facciano carico a Roma, trovando uno snodo di efficienza e di celerità a questo ingolfamento, che si aggrava in quantità per i ritardi, con le relative comprensibili tensioni. «Ma chi se ne occupa in concreto? Da mesi e mesi battiamo il chiodo dell’insostenibilità a causa della carenza di personale alla Motorizzazione, delle inchieste della magistratura, dell’esasperante lentezza che ne discende. Ora si impongono interventi radicali e i ritardi non sono più sopportabili, il Parlamento attivi una corsia preferenziale per questa riconosciuta priorità. I cittadini hanno sacrosanto diritto di conseguire la patente nei tempi e nei modi che la modernità esige. Più le cose sono semplici, più sono fluide. Un Paese moderno non può fermarsi», conclude Bettoni.

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