curiose discrepanze

Sebino non inquinato. Anzi, sì.

Sebino non inquinato. Anzi, sì.
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La Goletta dei Laghi di Legambiente ha diffuso i risultati circa l’inquinamento delle acque del Lago d’Iseo: si salvano pochi comuni. Per l’Asl, invece, si può fare tranquillamente il bagno. Scatta la polemica.

Legambiente e i risultati negativi. Come ogni anno, la Goletta di Legambiente ha fatto tappa al Lago d’Iseo per valutare lo stato d’inquinamento nei principali punti di balneazione presenti nel Sebino e venerdì 27 giugno ha presentato i risultati.
Sono stati esaminati dodici lidi, tra la costa bergamasca e quella bresciana, con dati piuttosto negativi (mappa interattiva consultabile qui): sei sono fortemente inquinati, due inquinati e solamente quattro presentano risultati entro i limiti previsti dalla legge.
Nella provincia di Bergamo, a non passare l’esame del cigno verde sono le acque in prossimità della foce del torrente Borlezza (Castro) e quelle in prossimità della foce del fiume Oglio (Costa Volpino), che già nel 2013 avevano ottenuto lo stesso verdetto, e possono essere quindi considerati casi cronici di inquinamento. Ottengono invece l’ok alla balneazione la foce del torrente Zu (Riva di Solto) e quella del torrente Rino (Tavernola Bergamasca), che l’anno scorso risultava, al contrario, fortemente inquinata.
Va decisamente peggio alle sponde bresciane del lago, che su otto lidi analizzati ottengono la “bandierina verde” solo ad Iseo, alla foce del torrente Curtelo. I campionamenti sono stati effettuati il 18 giugno.

 

Insieme
Le mappe di giudizio di Legambiente (a sinistra) e dell'ASL (a destra). Legambiente distingue due gradi di inquinamento e uno di balneabilità. Per l'ASL, tutte le aree in verde sono balneabili.

 

L’Asl e l’ok senza riserve alla balneazione. Non sono d’accordo con i risultati di Legambiente i tecnici dell’Asl, che hanno effettuato gli stessi test nelle stesse acque ottenendo invece risultati decisamente diversi (mappa interattiva consultabile qui) . A Costa Volpino, il 9 giugno 2014, l’Asl ha rilevato dati di presenza di enterococchi intestinali ed escherichia coli ben al di sotto dei limiti di legge, inferiori addirittura a quelli rilevati nel giugno 2013, e non di poco (valore di escherichia coli passato da 225 ufc/100 ml del giugno 2013 a 8 ufc/100 ml di quest’anno). Lo stesso vale per i rilevamenti delle acque del Lago d’Iseo effettuati a Castro, ritenute assolutamente balneabili. Le stesse discrepanze rispetto ai risultati di Legambiente si riscontrano nelle analisi effettuate sulla costa bresciana, che se per il cigno verde risultano essere non balneabili per la maggior parte, ottengono invece risultati decisamente soddisfacenti nelle analisi dell’Asl.

Come si spiegano i risultati contraddittori? Secondo il presidente del circolo Legambiente del Basso Sebino Dario Balotta la spiegazione è semplice: «L’Asl prende i campioni a 100 metri dalla riva, logico che risulti più pulita», ma l’Asl, seppur ufficiosamente, nega, con i tecnici che assicurano di aver compiuto i rilevamenti a non più di 10 metri dalla sponda. Barbara Meggetto, direttrice Legambiente Lombardia, al Corriere della Sera confida: «L’anno scorso avevamo proposto ai tecnici dell’Asl un monitoraggio unico, compiuto insieme. Purtroppo ci hanno risposto negativamente».

La legge cosa dice? Negli  ultimi anni, grazie ad un’aumentata sensibilità degli Enti di controllo e alle Leggi introdotte in Italia (DL 152/99, DL 258/00, DL 367/03), il controllo delle acque è sensibilmente aumentato. I valori entro cui valutare l’inquinamento delle acque sono stati fissati da un decreto legislativo del 2008, secondo il quale un’acqua è inquinata quando presenta valori di enterococchi intestinali superiori ai 500 ufc su 100 millilitri e/o di escherichia coli superiori ai 1000 ufc; è invece fortemente inquinata quando gli enterococchi intestinali superano i 1000 ufc/100 ml e/o l’escherichia coli supera i 2000 ufc/100 ml.

La tabella di Legambiente. Per avere quella dell'ASL, sostituite tutti i giudizi con "Balneabile".

Tabella

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