Addio a una colonna del socialismo bergamasco: è deceduto Claudio Bonfanti

Un uomo delle istituzioni e del volontariato, che ha dedicato la sua vita all’impegno politico e al sociale. È deceduto nella giornata di mercoledì 19 agosto all’età di 73 anni Claudio Bonfanti, storico esponente socialista, rappresentante autorevole della corrente riformista interna al partito.

Una persona buona, garbata, riflessiva e altruista, come lo ricorda il fratello Maurizio sulle pagine dell’Eco di Bergamo. Claudio Bonfanti era stato ricoverato a Padova ad aprile, durante il lockdown, a distanza di poche settimane dalla morte della madre Antonietta Tacchini (di 96 anni). Un lutto che aveva profondamente colpito e addolorato il figlio.

Claudio Bonfanti muove i primi passi all’interno della Cgil, diventandone segretario provinciale a Milano, quindi aderisce al Psi. Promotore dell’alleanza tra Dc e socialisti sia a Palafrizzoni, sia in Provincia, viene eletto nel Consiglio regionale nel 1985 e successivamente nominato prima come assessore regionale ai Trasporti, poi all’Ambiente. Nel 1992 presiederà anche il Consiglio regionale, carica per la quale rimarrà coinvolto nell’inchiesta di Mani pulite. Dopo le sue dimissioni verrà scagionato.

Dopo un allontanamento dalla politica, vi si era riavvicinato agli inizi del Duemila, sostenendo la campagna elettorale del 2004 di Roberto Bruni come candidato sindaco di Bergamo (poi eletto). Dal 2005 al 2010, inoltre, Claudio Bonfanti era stato nominato alla guida di Porta Sud, ricoprendo anche la carica di presidente del Bio-distretto dell’Agricoltura sociale di Bergamo e quella di presidente dell’Associazione Amici di Aretè, realtà che si occupa di ambiente e d’inserimento lavorativo di detenuti, ex detenuti e persone con handicap psichici.