Intervista al presidente Sanga

L'aeroporto torna a volare e guarda al futuro: nuova area passeggeri (e il treno si avvicina)

Non è il momento migliore per festeggiare i cinquant'anni di Sacbo, ma i numeri parlano già di una ripresa

L'aeroporto torna a volare e guarda al futuro: nuova area passeggeri (e il treno si avvicina)
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Non è il momento migliore per festeggiare i cinquant’anni della Sacbo. La società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio fin dal suo primo volo civile deve fare i conti con i severi postumi del Covid-19. Ma Giovanni Sanga, politico di lungo corso e presidente in carica della Sacbo, sa bene che la vita è fatta così di momenti belli e di altri piuttosto difficili.

Presidente, è un compleanno importante.

«Sì, e comunque vogliamo celebrarlo bene, nonostante il momento di difficoltà. Proprio mercoledì 8 luglio è arrivata la certificazione del prestigioso Tüv Süd, organismo che si occupa della certificazioni riguardanti diversi standard di qualità; in questo caso il Tüv Süd ha certificato “la piena applicazione delle misure di prevenzione dal rischio Covid-19” messe in atto nel nostro scalo aeroportuale. Un documento concesso dopo rigorosi controlli, che conclude un percorso iniziato nello scorso mese di marzo per garantire una ripartenza sicura delle attività di Orio».

Una buona notizia.

«Sì».

Ma il panorama non è allegro.

«Ci stiamo riprendendo. Praticamente siamo ripartiti il 20 di giugno, ma nei fine settimana stiamo già registrando un movimento discreto. Dobbiamo avere pazienza e darci da fare, per quello che possiamo. All’interno dell’aeroporto stanno ripartendo tutte le attività commerciali e poi si sono riaperti anche i cantieri».

Quali?

«La nuova ala, dedicata ai voli extra Schengen, cioè fuori dall’area europea, sarà inaugurata giovedì prossimo. È un’innovazione importante perché consente una gestione più razionale dei flussi di viaggiatori. Se si tratta di destinazioni che rientrano nel discorso Schengen occorrono certi controlli e certi documenti, per gli extra Schengen è diverso. E poi stiamo allargando l’area passeggeri verso est, un altro cantiere».

Altre novità?

«In questi giorni verrà completata la progettazione definitiva del collegamento ferroviario tra aeroporto e stazione di Bergamo da parte delle ferrovie, Rfi».

Un’opera importante.

«Sì, alla progettazione definitiva seguirà quella esecutiva, l’opera sarà pronta entro il 2025. È stata pensata da un lato per collegare l’aeroporto con il sistema dell’alta velocità ferroviaria; dall’altra parte rappresenterà un tratto del potenziamento della linea Ponte San Pietro-Bergamo-Seriate-Montello, linea di tipo metropolitano, molto importante per Bergamo».

Guardate al futuro, giustamente. Ma il presente?

«Noi cerchiamo di fare la nostra parte, in una situazione delicata. Però i numeri sono in crescita. La settimana scorsa abbiamo avuto una media di 10.500 passeggeri al giorno, settimana prossima saremo a quindicimila».

La flotta di Ryanair è di nuovo in pista?

«Ryan sta usando il quaranta per cento della flotta sull’ottanta per cento delle destinazioni. In agosto passerà al sessanta per cento degli aerei utilizzati».

Qualcosa si muove.

«Sì, è il caso di dirlo, c’è tanta voglia di ripartire».

Questa sosta forzata ha fatto riflettere sull’importanza dell’aeroporto per Bergamo.

«Credo proprio di sì, ci siamo resi conto che è determinante per l’economia bergamasca. Ma non soltanto. Ci siamo accorti in maniera più profonda di quanto l’aeroporto significhi dal punto di vista dell’innovazione, anche tecnologica. In un aeroporto tutto deve essere all’avanguardia, tutto deve collocarsi ai massimi livelli anche per quanto riguarda i controlli, la sicurezza, i i sistemi. È un volano di innovazione, di progresso. E Orio ha voluto dire tanto anche per l’apertura di Bergamo verso il mondo, per lo sviluppo di una mentalità nuova. Certo, l’aeroporto comporta anche dei disagi, come in tutte le città, ma mi sembra che si sia fatto tanto per mitigarli, con diversi interventi anche sulle abitazioni interessate al passaggio dei velivoli».

Come vede il futuro?

«Sono ottimista, se il Covid in autunno non si presenterà di nuovo in maniera così drammatica, penso che il traffico riprenderà gradualmente, mi auguro che si possa avere una discreta stagione invernale e che la prossima estate segni un ritorno ad alti livelli».

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