Aveva aggredito più volte la moglie in passato e poi, ignorando l’allontanamento dalla casa familiare dopo la denuncia, si è introdotto nell’abitazione nascondendosi nello sgabuzzino. Ha davvero dell’assurdo quanto accaduto domenica 26 ottobre scorso in un paese della Bassa Bergamasca, dove un 48enne indiano è stato arrestato dai carabinieri di Calcio ed è finito in carcere.
Le aggressioni e l’allontanamento
L’uomo, come riportato oggi (martedì 28 ottobre) dal Corriere Bergamo era già finito in manette nel 2023 per maltrattamenti nei confronti della donna, ma poi non si era proseguito per via giudiziaria in quanto c’era stata la remissione della querela. Lo scorso 16 ottobre, però, l’aveva di nuovo picchiata con violenza, mettendole le mani intorno al collo e prendendola selvaggiamente a calci e pugni, strappandole pure delle ciocche di capelli. Era così scattato il primo arresto da parte dei carabinieri, con successiva nuova denuncia da parte della vittima.
Si era però arrivati così a sabato scorso, quando l’indiano aveva aggredito per strada la moglie. I militari dell’Arma, giunti tempestivamente sul posto, non l’avevano però trovato.
Nascosto nello sgabuzzino
Il giorno successivo, invece, la donna aveva chiamato gli uomini dell’Arma, perché i vicini l’avevano allertata della possibile intrusione di qualcuno in casa. Entrati e controllato dappertutto, non avevano trovato nessuno, ma avevano notato che la porta di uno sgabuzzino, solitamente aperta, era invece chiusa a chiave.
La signora non aveva dato il permesso di sfondarla, per cui se n’erano andati. Poco dopo, però, è arrivata un’altra telefonata da parte della donna: il marito era uscito proprio dallo sgabuzzino, dove era stato nascosto tutto il tempo. Arrestato di nuovo dai carabinieri, nel cortile della caserma ha dato in escandescenze cercando di scappare, sferrando pugni, calci e morsi e provocando lesioni a entrambi i militari. I quali sono poi riusciti a bloccarlo con l’aiuto di un terzo collega, in quel momento fuori servizio, ma intervenuto accortosi della colluttazione.
In Tribunale, davanti al giudice, il 48enne ha spiegato che era andato in casa per prendere dei vestiti e chiesto scusa sia alla donna che ai carabinieri, dicendosi disposto a risarcire i danni. Un atteggiamento già mostrato tuttavia nel corso della precedente udienza, per cui data la sua aggressività e incapacità di controllarsi, si è disposta la custodia cautelare in carcere. Il processo è fissato al 9 dicembre.