In carcere

Prende a morsi la moglie, poi a bottigliate il figliastro e i carabinieri: arrestato 42enne

Un marocchino, già arrestato in passato e con varie denunce, dopo l'aggressione ai familiari ha cercato di ferire i militari con un coccio. Un anno e mezzo di carcere per lui

Prende a morsi la moglie, poi a bottigliate il figliastro e i carabinieri: arrestato 42enne
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Un 42enne marocchino è stato arrestato, martedì 30 gennaio scorso a Treviglio, dopo che aveva aggredito la moglie e il figlio, e per aver resistito ai carabinieri. Processato per direttissima il giorno dopo, ha rimediato un anno e mezzo di carcere.

Le aggressioni a moglie e figlio

Due giorni fa, come riportato oggi (giovedì primo febbraio) da L'Eco di Bergamo, alle 7.30 di mattina l'uomo è tornato a casa ubriaco e, mentre la donna dormiva, l'ha morsa allo zigomo e alla fronte. A quel punto, lei si è svegliata mettendosi a urlare e attirando l'attenzione del ragazzo 18enne (avuto dalla signora da una precedente relazione), che è intervenuto in sua difesa. L'immigrato, allora, l'ha colpito alla testa con la bottiglia che aveva in mano, facendogli perdere i sensi.

Mentre il soggetto era perso nei suoi deliri, il giovane è rinvenuto e si è chiuso in bagno con il fratellino di quattro anni (figlio della coppia). Il 42enne è poi uscito e si è allontanato e, in seguito, in sua assenza sono arrivati i militari dell'Arma di Treviglio, che hanno chiamato il 118 per far visitare madre e figlio. Tuttavia, questi non hanno sporto denuncia.

La resistenza ai carabinieri

Non che sia servito ad evitare all'individuo guai con la giustizia, dato che poi è riapparso e, quando ha visto i carabinieri, ha dato in escandescenze e ha cercato di aggredirli con un coccio di bottiglia. A causa della reazione del marocchino, i carabinieri hanno dovuto richiedere il supporto di una pattuglia del Nucleo radiomobile e, con l'aiuto dello spray urticante, sono riusciti a neutralizzarlo e ammanettarlo.

Un arresto e diverse denunce

Una volta identificato, i militari hanno scoperto che nel 2018 era stato arrestato nel suo Paese d'origine per via di un’inchiesta per violenza sessuale di gruppo, rapina a mano armata e lesioni. Per quest'ultimo reato, oltre a un avviso orale del Questore, ha rimediato denunce nel 2021, 2022 e l'ultima l'11 gennaio scorso.

Finito in tribunale con l'accusa di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, al processo per direttissima di ieri, celebrato con rito abbreviato, è stato convalidato l'arresto, disposta la custodia cautelare in carcere ed è stato condannato a un anno e mezzo.

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