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Al Papa Giovanni due bimbi di Gaza, uno con gravi ferite da scoppio

I due bambini accompagnati dai familiari: il più piccolo ha una patologia cardiaca, il più grande si è aggravato durante il volo

Al Papa Giovanni due bimbi di Gaza, uno con gravi ferite da scoppio
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Un bimbo di cinque mesi con una patologia cardiaca e uno di tre anni con gravi ferite da scoppio provenienti da Gaza sono stati trasportati all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

I piccoli sono atterrati poco prima della mezzanotte, tra mercoledì 13 e giovedì 14 agosto, all'aeroporto militare di Milano Linate, con un aereo C-130 dell'Aeronautica militare proveniente dallo scalo israeliano di Eilat Ramon. Con loro altri quattro bambini, arrivati in Lombardia per ricevere cure salvavita.

Due bimbi da Gaza al Papa Giovanni di Bergamo

I piccoli pazienti, di età compresa tra quattro mesi e sette anni, erano accompagnati dai familiari. Dopo una prima valutazione medica effettuata sottobordo, sono stati trasferiti in ambulanza verso le diverse strutture ospedaliere.

All'ospedale bergamasco è arrivato un bimbo di cinque mesi affetto da una patologia cardiaca, accompagnato da quattro familiari. Con lui un secondo bimbo di tre anni con gravi ferite da scoppio, inizialmente destinato a Padova ma che l'equipe sanitaria del Veneto ha preferito accompagnare a Bergamo.

Gli altri piccoli sono stati trasferiti al Niguarda di Milano, un bimbo di quattro mesi con problemi cardiaci (con lui quattro familiari) e un altro di quattro anni con ferite da esplosione, ricoverato insieme ai genitori gravemente feriti e due familiari; agli Spedali Civili di Brescia, dove si trova una bambina di sette anni con due familiari; all'ospedale dei bambini "Vittore Buzzi" di Milano, dove è arrivato un bimbo di sette mesi con immunodeficienza, con sette familiari.

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Un bambino si è aggravato: da Padova al Papa Giovanni

Ad accoglierli sulla pista dell’aeroporto militare Massimo Lombardo, direttore generale dell’Agenzia regionale di emergenza urgenza (Areu) della Lombardia, che ha coordinato le operazioni in stretto contatto con l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso.

«Era previsto l'arrivo in Lombardia di cinque bambini - ha spiegato -, ma i medici hanno ritenuto che le condizioni di un paziente di tre anni, con ferite da scoppio, che doveva essere trasportato in Veneto, fossero tali da necessitare cure ospedaliere urgenti».

Già durante il volo c'era infatti stato un aggravamento: con il coordinamento tra protezione civile, Cross, Areu e Regione, si è quindi deciso il trasferimento urgente all'ospedale Papa Giovanni, con il supporto dell'equipe sanitaria di Padova. Con lo stesso volo, sono arrivati anche cinque pazienti con familiari destinati agli ospedali veneti di Padova e Verona; altri due voli sono atterrati a Pisa per i pazienti in Emilia-Romagna e Toscana, e uno a Ciampino per quelli destinati al Lazio.

Una raccolta fondi per aiutare chi ne ha bisogno

L’operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra presidenza del consiglio dei ministri, ministero della Difesa, ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, ministero dell’Interno, Dipartimento della protezione civile nazionale, Regione Lombardia, Areu e la rete ospedaliera regionale.

Il trasferimento è avvenuto attraverso il servizio Medevac (Medical Evacuation), con il coordinamento di Areu e della Centrale remota operazioni soccorso sanitario (Cross) di Pistoia, per assicurare ai piccoli pazienti il miglior trattamento medico possibile.

Complessivamente, ad agosto sono 34 i bambini accolti in Italia e 91 i familiari che li accompagnano. Prosegue intanto la raccolta fondi lanciata da Regione Lombardia (raggiungibile a questo link), in collaborazione con Fondazione Progetto Arca, per garantire il sostegno necessario a questi bambini ai loro genitori, fratelli e sorelle: le risorse raccolte serviranno a coprire le esigenze di chi si trova in un Paese nuovo, spesso senza nulla con sé: abbigliamento, materiale scolastico, giochi e tutto ciò che serve per vivere con dignità la quotidianità,