Occhio ai raggiri!

Giusi di Albino e la truffa sventata: «Pronto mamma, mi hanno trovato un tumore...»

Mercoledì 17 luglio la signora ha ricevuto una telefonata strana. «Con tre punture guarisco, ognuna costa 5 mila euro...»

Giusi di Albino e la truffa sventata: «Pronto mamma, mi hanno trovato un tumore...»
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di Fabio Gualandris

Varia criminalità albinese alla ribalta delle cronache, in quest’ultima settimana: dagli ormai classici piccoli furti dalle cassette delle offerte nelle chiese, al tentativo di furto nel pomeriggio di venerdì 26 luglio al Bowling di Albino da parte un 25enne già sottoposto agli arresti domiciliari, fino al raid punitivo nel Bresciano di domenica 28 luglio, avvenuto per attriti tra cooperative, dove qualcuno ha assoldato due picchiatori, armati di coltelli e manganelli, pregiudicati nostrani di 40 e 44 anni, entrambi arrestati.

Il primo rilasciato dopo la convalida, mentre al 44enne è stata confermata la custodia cautelare in carcere (si veda l’articolo a fianco, ndr). Ma ci ha particolarmente colpito un altro fatto, avvenuto tra le mura domestiche di un’anziana signora, Giusi, di 85 anni. Un fatto che gioca con gli affetti più cari per estorcere denaro. Ce lo ha raccontato la stessa protagonista, vittima del tentativo di truffa.

Cosa è successo?

«Era mercoledì 17 luglio. Poco dopo le 11 squilla il telefono di casa, rispondo e all’altro capo una voce piangente, quasi disperata, mi dice: “Mamma, mi hanno trovato un tumore allo stomaco”. Le rispondo “Orietta (figlia di Giusi, guarita da un melanoma al seno manifestatosi cinque anni fa, ndr), ma se dal controllo di ieri risultava che andava tutto bene… cosa succede ora?”. Poi aggiungo: “Ma ti hanno ricoverata?”. Sempre piangendo, quella persona che si spacciava per mia figlia mi risponde: “Sì, mamma”. Le chiedo: “Ma in quale ospedale?”. Non mi risponde, allora aggiungo: “All’ospedale di Alzano o Seriate?”. Sempre in lacrime mi risponde: “Seriate”. “Ma - continuo - in quale reparto?”. Dopo un momento di pausa mi dice: “Al primo piano”. Un po’ per quel pianto insistito, non riuscivo a riconoscere con chiarezza la voce di mia figlia, così le chiedo: “Ma sei tu Orietta?”, e lei: “Sì, mamma”».

Che cosa le ha chiesto?

«Mi racconta: “Non preoccuparti mamma, ho parlato con un dottore e mi ha detto che con tre punture guarisco, ognuna costa cinquemila euro. Hai dei soldi in casa mamma?”. Le rispondo: “Non ne ho”, e lei: “Ma neanche cinquemila euro?”, “Neanche cinquemila” le dico, ma nel frattempo stavo già pensando a come fare per raggiungerla in ospedale. Poi la telefonata si interrompe, ero molto confusa e sono andata a chiedere aiuto a mio figlio, che ha l’attività a fianco della mia abitazione, ma non c’era; la mia preoccupazione era come raggiungere l’ospedale, ancora non avevo realizzato che si trattasse di una truffa».

E quindi che cosa ha fatto?

«Sono andata a cercare mia nuora, che abita al piano di sopra, ma anche lei era fuori casa (...)

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Commenti
Marcello

Penso che sia molto inquietante che una telefonata del genere sia arrivata proprio a una madre la cui figlia negli anni scorsi è passata per davvero attraverso un'esperienza di cancro. Fa sospettare che non sia affatto una coincidenza ma che sia qualcuno che conosce la situazione e ha il numero di telefono della vittima designata della truffa. Una bruttissima agghiacciante prospettiva.

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