Alla Brembo 300 dipendenti si sottoporranno volontariamente a quattro test per la misurazione del virus e dei suoi effetti. Una ricerca nel mondo del lavoro che potrà dare riscontri utili in un territorio fortemente colpito dal Coronavirus.
«Brembo si conferma realtà industriale di alta sensibilità e affidabilità: la scelta di sottoporre i propri dipendenti a test utili a prevenire nuove forme di contagio viaggia nella stessa direzione indicata dal sindacato e dalla RSU Brembo per sostenere misure per la salute e la sicurezza dei lavoratori», afferma Luca Nieri, segretario generale di FIM CISL Bergamo, che saluta con soddisfazione l’annuncio del gruppo bergamasco dell’automotive di sottoporre 300 dipendenti, tutti volontari e rappresentanti del 10 per cento della forza lavoro dei sette stabilimenti in provincia di Bergamo, a quattro specifici test per la misurazione del virus e dei suoi effetti. Le prove verranno condotte nell’arco delle prossime due- tre settimane e serviranno a stabilire quale esame sia il più affidabile nel controllo e prevenzione di nuovi contagi.

«In un panorama, quello metalmeccanico bergamasco, spesso desolante dal punto di vista dell’attenzione a prevenzione e sicurezza (prova ne è la firma di 110 protocolli su 5.000 aziende pronte alla ripartenza) – continua Nieri -, Brembo rappresenta una delle rare eccezioni di attenzione e sensibilità. Il protocollo sicurezza definito all’interno del gruppo era già completo e dettagliato. Il sindacato aveva anche avanzato la richiesta di predisporre test e controlli che l’azienda ha deciso di attuare, avvalendosi dei contributi che scienza e tecnologia ci offrono. Essere tecnofobici non aiuta nessuno. Oggi il procedere con test consente, soprattutto nella provincia epicentro della pandemia, di definire il perimento tra gente che è stata contagiata e che potrebbe essere ancora portatrice di contagi. Qesto è un elemento di conoscenza e di messa in tranquillità di tante persone che lavorano in contesti con oltre 3.000 colleghi. Emulare esempi positivi è segno di responsabilità – conclude il segretario dei metalmeccanici CISL -. Speriamo che quanto deciso in Brembo trovi altre iniziative analoghe in provincia».