La truffa

Altra coppia di Caravaggio raggirata dall'agenzia viaggi fantasma di Agnadello

Un pacchetto per il Giappone si è trasformato in un incubo, con voli inesistenti e mancato versamento del conto all'hotel

Altra coppia di Caravaggio raggirata dall'agenzia viaggi fantasma di Agnadello
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Ancora lei, ancora una truffa dell’agente agnadellese che per i vacanzieri è peggio della peste. A cadere nella sua rete, nel maggio 2023, è stato un altro caravaggino, che è stato raggirato attraverso l’uso del nome dell’agenzia di viaggi di San Colombano al Lambro, dei cui dati la donna si è impossessata in maniera truffaldina come aveva raccontato la titolare in una delle precedenti interviste di questa inchiesta. A riportare i dettagli sono i colleghi di PrimaTreviglio.

Il problema con l'aereo

«Ho acquistato un pacchetto per un viaggio in Giappone per due persone tramite bonifico bancario di 4.300 euro - ha affermato S. L. -. Partenza da Linate e rientro nove giorni dopo da Osaka con voli Lufthansa, guida locale e trasferimento in hotel. Il giorno prima di partire però ci ha comunicato il cambio di orario e operatore con Ita Airways. Giunto in aeroporto ho poi scoperto che non esisteva nessun posto riservato a nostro nome».

Come in un copione già recitato più e più volte, una volta contattata l’agente ha rabbonito il cliente parlando di un probabile disguido, quindi lo ha rassicurato dicendo che era tutto confermato e infine lo ha invitato ad anticipare il costo del biglietto aereo per il viaggio di andata, che avrebbe poi rimborsato con un bonifico istantaneo.

Abbandonati in Giappone

«Abbiamo deciso di procedere in questo senso - ha continuato il caravaggino - ma una volta atterrati a Tokyo non c’era nessuno e non siamo riusciti a contattare l’agenzia senza ottenere risposta causa fuso orario. Così ci siamo avviati a nostre spese verso l’hotel, dove però è saltato fuori che non c’era alcuna alcuna prenotazione per noi». Ancora una volta i malcapitati turisti hanno cercato risposte dall’agente, che però ha accampato le solite scuse.

«Abbiamo anticipato il pagamento della prima notte in hotel, conservando la ricevuta per poi farci rimborsare - ha continuato S. L. -. L’agente ci ha poi fornito il numero di prenotazione dell’hotel, effettuato tramite booking, da comunicare per evitare il pagamento di ulteriori giorni. Peccato che l’hotel ci ha avvisato che risultava una prenotazione ma dal giorno successivo e senza versamento effettuato e ci ha intimato di saldare il corrispettivo. A questo punto, visto che l’agente non ha saputo dirci altro che il tour era probabilmente saltato, abbiamo continuato la vacanza a spese nostre, chiedendole poi il rimborso di tutto quello di cui non avevamo usufruito. In pratica siamo stati abbandonati in Giappone senza alcuna alternativa valida al pacchetto già acquistato».

Raggirati anche col volo di ritorno

Le brutte sorprese però non erano ancora finite. «L’agente ci aveva inoltrato conferma della prenotazione del volo di rientro acquistato a carico suo - ha precisato - ma, una volta in aeroporto, i nostri nomi non erano presenti nel sistema... L’abbiamo contattata, ma senza ottenere risposta, e così abbiamo dovuto chiamare mia sorella perché anticipasse il costo dei biglietti, in quanto non avevamo più disponibilità sulla carta di credito causa massimali. Lei poi ci ha ricontattato ma senza trovare una spiegazione e lasciandoci in balia degli eventi».

Una faticosa trafila per chiedere il rimborso, tra e-mail, messaggi, lunghe attese, continue scuse e contatti con gli avvocati. Tutto inutile, i soldi non sono mai arrivati e i caravaggini hanno sporto querela alla stazione dei carabinieri cittadina.

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