Idee socio-economiche

Altro che Portogallo: se i pensionati avessero gli stessi sgravi al sud?

Altro che Portogallo: se i pensionati avessero gli stessi sgravi al sud?
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L’idea è stata lanciata da Alberto Brambilla, docente dell’Università Cattolica, uno dei massimi esperti in tema di pensioni, da sempre molto ascoltato dalla Lega. Eccola in sintesi: perché regalare ogni anno migliaia di nostri pensionati al Portogallo e invece proporre loro di andare alle stesse condizioni nel Sud Italia. Infatti per un accordo bilaterale firmato oltre che dall’Italia, anche da Germania, Gran Bretagna e Svezia i pensionati che scelgono di trasferirsi in Portogallo, firmando un regolare contratto di affitto e dimostrando di soggiornare sei mesi più un giorno, sono esentati dal pagamento delle tasse (cioè dall’Irpef).

Reciproco vantaggio. Per i pensionati il Portogallo diventa così un mezzo paradiso: clima ottimo, costo della vita basso. In più la pensione non viene alleggerita dalle tasse e di conseguenza la capacità economica e di spesa aumenta. Per il Paese ospitante i vantaggi sono messi nero su bianco: annualmente viene pubblicato un resoconto sugli introiti fiscali derivati dalle spese fatte dai pensionati stranieri residenti e dallo sconto fatto sulle loro pensioni. Uno studio che presenta sempre, e abbondantemente, un saldo positivo per le finanze portoghesi. Senza contare che 400mila persone creano un di più di domanda, e che per rispondere a questa domanda si creano tante opportunità di lavoro. Insomma un circolo virtuoso che fa tutti felici, anche l’Italia, che si sgrava delle spese mediche di persone che hanno una certa età e che quindi tendenzialmente sono più esposte a malattie e traumi.

 

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La proposta di Brambilla. Ora l’idea di Brambilla, un’idea che la Lega di Salvini ha fatto subito propria, è quella di riprodurre lo stesso meccanismo nel Sud del Paese. In sostanza, se un pensionato del Nord o del Centro Italia invece che pensare al Portogallo sceglie di trasferirsi al Sud d’Italia, si troverà a fare la stessa da piccolo nababbo... Il risparmio sulle tasse è del 30 per cento che va ad aumentare il netto della pensione. Anche lì la vita costa assai meno che nel resto d’Italia. I costi di riscaldamento sono infinitamente più bassi. E quanto al clima la salute ha solo da guadagnarci.

Solo lo scorso anno 4mila pensionati italiani si sono trasferiti in Portogallo. L’obiettivo è fermare questo flusso e di dirottarlo verso territori che non hanno nulla da invidiare all’Algarve o alla Canarie. C’è solo un problema di ordine organizzativo: i pensionati che si trasferiscono portano soldi che vengono spesi, riempiono case spesso spopolate, creano quindi posti di lavori, ma hanno bisogno di un adeguamento delle strutture sanitarie.

 

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Per nel piano Brambilla ha messo questa condizione: «I comuni che vogliono assicurarsi gli sgravi fiscali possono anche presentare un piano sanitario a breve termine. Oppure si fanno commissariare dal ministero della Salute per aumentare il livello delle prestazioni». Per ora sono state individuate tre regioni pilota: Calabria, Sardegna e Sicilia. I comuni che si candidano devono avere meno di 4mila abitanti. Per il progetto è stato già trovato un nome: Zes-Aas. Chi aderisce sarà in regime tax free per dieci anni. E sulla carta sono stati messi anche dei numeri: 600mila pensionati al Sud nei prossimi 3-4 anni. Naturalmente l’opportunità non riguarda solo gli italiani, ma anche i pensionati dei Paesi che hanno firmato l’accordo con il Portogallo.

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