Il caso

Alzano, l'infermiera che non dava le medicine agli anziani in Rsa è a processo

I fatti risalgono al 2016: Luisa Colombo, 47 anni, è accusata di non aver dato le necessarie terapie agli ospiti pur annotando sul tablet l'avvenuta somministrazione

Alzano, l'infermiera che non dava le medicine agli anziani in Rsa è a processo
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Sul tablet annotava la regolare somministrazione dei farmaci, ma gli anziani quella terapia non l'avrebbero mai ricevuta. È quanto afferma l'accusa che ha portato a processo Luisa Colombo, 47 anni e infermiera nella Rsa Fondazione Martino Zanchi di Alzano Lombardo fin dal 2007. I fatti risalgono al 2016, come riporta Corriere Bergamo, più precisamente tra l'11 maggio, il 28, 29 e 30 novembre.

L'inchiesta è partita da un esposto presentato dalla direzione della Rsa, nella figura della responsabile Maria Giulia Madaschi. La 47enne – che era assente in aula – presenterà alcune dichiarazioni spontanee (come anticipato dagli avvocati) il prossimo 27 gennaio: come riporta il quotidiano, è probabile che Colombo respinga tutte le accuse, proprio come fece nel dicembre 2016 nel corso del procedimento disciplinare che ebbe come esito la sospensione per due mesi, una conciliazione e il termine del rapporto lavorativo.

Ascoltata durante l'udienza, Madaschi ha ricostruito due episodi: quello dell'11 maggio – il più eclatante, come da lei stessa descritto – e quello che riguarda tre giorni di fine novembre. A maggio Colombo avrebbe riportato l'avvenuta esecuzione di una iniezione a una ospite della Rsa, descritta dalla responsabile come «lucida e perfettamente in grado di saperlo», che però affermava di non avere mai ricevuto l'iniezione dichiarata. Da quel giorno sono poi passati sette mesi prima della sospensione e dell'esposto: alla domanda dei difensori sul perché si sia aspettato così tanto, Madaschi ha affermato di voler effettuare tutte le verifiche necessarie.

Altre segnalazioni parlano di pazienti agitati quando l'infermiera era di turno, oppure di giri con il carrello molto veloci. Molti gli ospiti che riferivano di non aver ricevuto le terapie, furono trovate perfino pastiglie nei cestini. Allora la direzione della Rsa di Alzano decise di monitorare alcuni ospiti che assumevano particolari farmaci alla fine di novembre, segnando con una penna il livello di medicinale liquido da somministrare e controllando le pastiglie nei blister. In conclusione, ha spiegato l'accusa, alla spunta sul tablet non corrispondeva un consumo effettivo e quindi l'infermiera non avrebbe somministrato le necessarie terapie agli ospiti della Rsa.

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