Ancora vandalismo no-vax ad Albino: imbrattati nella notte dodici autobus di linea
Dopo i blitz al centro vaccinale, al cineteatro e alla sede Ats, ancora scritte contro i vaccini. I cittadini: «Possibile i responsabili non siano ancora stati individuati?»
di Fabio Gualandris
Pare abbiano trovato la loro comfort zone ad Albino i vandali di area no-vax, che hanno colpito di nuovo nel paese seriano. Preso di mira, questa volta, il trasporto pubblico, in particolare gli automezzi Sab Arriva parcheggiati nel deposito di viale Stazione nei pressi del capolinea a monte della Teb.
I fatti si sono concretizzati nella notte tra giovedì 31 marzo e venerdì 1 aprile, dodici gli autobus di linea imbrattati. «L’abbiamo scoperto questa mattina appena preso servizio con il primo turno - confida un dipendente dell’azienda -. Ci hanno fatto visita questa notte questi “simpaticoni”, lasciandoci un bellissimo pesce d’aprile nel nostro deposito autobus di Albino. Che tristezza!».
Uno scherzo di cattivo gusto che purtroppo è reale e che, proprio nel giorno che segna la fine dello stato di emergenza, fa seguito agli altri attacchi vandalici che hanno colpito recentemente Albino. Sono sempre luoghi simbolo a essere colpiti: i primi due il 9 febbraio all’hub vaccinale di viale Aldo Moro e all’ufficio postale di viale Gasparini, il 15 febbraio all’esterno del cineteatro e della chiesa di san Giuliano; il 2 marzo alla sede e agli automezzi del distretto Ats di viale Stazione (Asst Bergamo Est e Presst Albino); oggi quest’ultimo ai bus del trasporto pubblico.
Le scritte, accompagnate dall’ormai famigerato logo con la doppia “V” cerchiata, rivendicano presunti diritti e libertà, ne citiamo alcune: «Non c’è verità – Non c’è libertà», piuttosto che «Vax = morte» o «G.P. = stupro al diritto di scelta / Vivi libero».
La grafia e lo stile delle scritte, incluso il colore rosso dello spray utilizzato, sono in linea con tutte le ormai numerose rivendicazioni espresse in forma vandalica che hanno colpito in questo scorcio di 2022 numerosi luoghi nella nostra provincia. I cittadini si chiedono: «Ma è mai possibile che le autorità non abbiano ancora individuato i responsabili?».