Azzano, anziana stalkerizzata al telefono con chiamate a tutte le ore: la nipote a processo
Gli episodi da ottobre 2020 a luglio 2021: l'84enne ha dovuto dismettere la linea fissa e cambiare numero di cellulare
Il telefono squillava agli orari più assurdi, per diverse volte al giorno. In certi casi poco dopo l'alba, in altri addirittura a notte fonda. Tant'è che T.L., 84enne di Azzano San Paolo, a un certo punto aveva deciso di staccare l'apparecchio per poter dormire. Ma i fatti inquietanti non si erano fermati lì, perché arrivavano anche dei messaggi al cellulare e delle lettere anonime. «Dammi i soldi, avida», oppure «Ladra», «Settimo comandamento: non rubare», e ancora «Sono andata al cimitero e mi hanno detto tutti che sei la Maga Circe».
A processo la nipote
Per questi episodi avvenuti dall'ottobre 2020 al 15 luglio 2021, come riportato oggi (giovedì 21 settembre) dal Corriere Bergamo, alla sbarra imputata per molestie telefoniche c'è finita la nipote (figlia di suo fratello), C.L., 59enne di Seriate. L'anziana, preoccupata e infastidita dalle chiamate, il 18 ottobre 2020 era andata a sporgere denuncia dai carabinieri, che avrebbero scoperto che le chiamate, da un numero privato, arrivavano appunto dalla parente.
La vicenda, però, non si è chiusa lì ma è andata avanti fino all'estate dell'anno dopo, quando i militari dell'Arma chiamarono in caserma la nipote, mostrandole i tabulati telefonici. Lei aveva negato tutto, querelando la zia per calunnia. Un procedimento, quest'ultimo, poi archiviato.
La signora di Azzano, comunque, che nel frattempo ha dovuto dismettere la linea fissa e cambiare numero di cellulare, aveva annotato a mano tutte le chiamate che le arrivavano a casa. Certe arrivavano nel pieno della notte, per esempio alle 3.45. Altre iniziavano alle 6.08, poi ne arrivavano altre alle 6.20 e alle 6.31, a volte andavano avanti anche dopo le 7.
La questione dell'eredità
Ma perché tutto questo astio? Secondo l'Accusa, C. L. riteneva gli spettasse parte dell'eredità della nonna, morta a 103 anni dopo essere stata accudita in casa per vent'anni dalla zia. Alla quale, a luglio 2020, aveva fatto recapitare dall'avvocato la richiesta per trentamila euro del patrimonio, che riteneva le spettassero e fossero stati trattenuti indebitamente dalla donna 84enne.
La quale, però, aveva risposto tramite il suo legale che nulla era dovuto, in quanto non c'era nessuna eredità: in Aula ha spiegato che, quando era viva, aveva prelevato in diverse occasioni novecento euro dal suo conto, ma erano stati messi da parte, di volta in volta, per il funerale. Per la questione, non risulta avviata alcuna causa civile. La prossima udienza è fissata al 6 dicembre, quando dovrebbero parlare l'imputata e il carabiniere che si occupò dei tabulati telefonici.