«Aria di crisi, si dimette Salvini», ma è il consigliere di maggioranza a Piazza Brembana
Dimissionario Danilo Salvini, subentrato lo scorso giungo al vicesindaco Andrea Facchinetti, pure dimissionario per "motivi personali". Presto discussione in Consiglio: le minoranze vogliono vederci chiaro
di Giambattista Gherardi
Nei giorni della crisi di Governo, arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia delle dimissioni di Salvini. Evidente che non si tratta di Matteo, senatore e capo della Lega, ma del consigliere comunale Danilo di Piazza Brembana che «per motivi personali» ha rassegnato le proprie dimissioni il 18 gennaio. Una decisione che arriva a poco più di sei mesi dall’ingresso in consiglio dello stesso Salvini (primo e ultimo dei non eletti nella lista di maggioranza “Piazza in Valle”) che era subentrato al vicesindaco Andrea Facchinetti (secondo da destra nella foto di apertura) pure dimissionario per motivi personali. Una semplice coincidenza? A prima vista sembrerebbe così, anche per le parole con cui il sindaco Stefano Ambrosioni ha annunciato la cosa all’indomani attraverso la pagina Facebook del Comune.
«Comunico - ha scritto Ambrosioni, in passato primo cittadino anche nella vicina Lenna - che il consigliere Danilo Salvini ha rassegnato le dimissioni dal proprio ruolo. Ritengo che quando ci si candida a rivestire un ruolo pubblico si firma un patto di responsabilità con la cittadinanza. Un patto che antepone il bene della comunità al proprio interesse. Un patto che va rotto solo per solidi e indifferibili motivi. Ogni persona che pone impegno per il prossimo in modo positivo in una comunità è lodevole di nota. Il consigliere Danilo Salvini va ringraziato per l’impegno posto in questi mesi di mandato e qualsiasi sia la motivazione delle sue dimissioni va rispettata. Continueremo ad essere un gruppo coeso ed affiatato che lavora con notevole impegno per obiettivi ed ha tanti progetti da realizzare. Abbiamo sempre serenamente affrontato ogni situazione e anche in questo caso continueremo a lavorare con entusiasmo. Porgo a Danilo Salvini a nome di tutta la comunità il più sentito ringraziamento e gli auguro tutta la serenità possibile».
L’impressione è che tutto non sia poi così normale, innanzitutto perché dopo le doppie dimissioni la maggioranza ha finito le “riserve”: ha cioè esaurito i non eletti che possano subentrare. La civica di maggioranza aveva vinto le elezioni di maggio 2019 con un margine di quarantasette voti (53% contro il 47%) rispetto al gruppo “Uniti per Cambiare” che candidava a sindaco Bruno Paternoster. Quest’ultimo ha sollevato dubbi sulle reali motivazioni delle dimissioni e potrebbe avere una qualche ragione.
Nel recente passato non sono state poche, in paese e sui social, le questioni critiche che hanno diviso i cittadini, a cominciare dagli interventi (secondo alcuni molto incerti) relativi alla via Locatelli franata in zona stazione e ai rapporti con i comuni vicini, soprattutto per quanto riguarda i futuri poli scolastici di Lenna (0-6 anni), Piazza Brembana (primaria) e Valnegra (secondaria di primo grado). Il sindaco Ambrosioni aveva in un primo tempo stoppato questo progetto, ma successivamente la maggioranza di Piazza Brembana era di fatto tornata sui suoi passi.
Sul tavolo in questi mesi anche il nuovo piano relativo alla raccolta rifiuti, il rifacimento dell’illuminazione pubblica ed alcune ipotesi per nuove strade sui monti circostanti, ai confini con i territori di Valnegra e Moio de’ Calvi. Il gruppo potrebbe aver perso, alla prova dei fatti, “lo slancio innovativo” proclamato in campagna elettorale e qualche malumore pare sia serpeggiato e serpeggi ad ogni riunione. Davanti ci sono più di tre anni di mandato da completare e, al momento, nessun problema numerico in Consiglio Comunale, dove l’opposizione preannuncia una specifica interrogazione. Il sindaco Ambrosioni (vigile del fuoco) è pronto a gettare acqua sul fuoco, la minoranza di Paternoster (già Guardia Forestale) assicura stia crescendo il malcontento. Staremo a vedere.