C’è anche un imprenditore bergamasco tra le otto persone finite in manette questa mattina (martedì 7 ottobre), dopo l’operazione della Guardia di Finanza di Brescia.
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha toccato principalmente le province di Brescia, Bergamo e Verona. Le accuse sono pesanti: tentato omicidio, tentata rapina, traffico di droga e porto illegale di armi. Per quattro persone è scattato il carcere, mentre per altre quattro sono arrivati i domiciliari.
Le indagini dopo la sparatoria
Come riporta il Corriere, l’inchiesta è nata dopo una violenta sparatoria avvenuta la sera del 1° marzo 2024 a Montichiari, in provincia di Brescia. Un imprenditore della zona, mentre chiudeva il cancello della sua azienda che si occupa di smaltimento di metalli, era stato ferito a colpi di pistola da più persone.
Preso alle gambe, alle braccia e all’addome, era stato ricoverato in gravi condizioni ma si è poi ripreso. Dalle prime ricostruzioni, erano stati individuati alcuni protagonisti dell’aggressione. Tra loro, un pregiudicato albanese, ritenuto l’autore materiale della sparatoria, e un agente della polizia municipale di Desenzano del Garda, che insieme all’imprenditore bergamasco e ad alcuni cittadini marocchini, avrebbe gestito un traffico di cocaina tra Lombardia e Veneto.
Due le organizzazioni criminali
Le indagini successive, però, hanno ingrandito il quadro: coinvolte erano due vere e proprie organizzazioni criminali. Come riportano i colleghi di Prima Brescia, l’agente della polizia di Desenzano del Garda avrebbe avuto il ruolo centrale, facendo da intermediario per l’imprenditore bergamasco.
Secondo gli inquirenti, l’agente avrebbe infatti procurato documentazione fiscale falsa, tramite una società “cartiera” gestita da alcuni pregiudicati bresciani nel settore edile. Parallelamente, lo stesso imprenditore di Bergamo avrebbe formato un secondo gruppo, insieme ad altri quattro complici, per emettere fatture inesistenti attraverso società con sede nel Ferrarese, per un valore di oltre 450 mila euro.
Coinvolte diverse province
Ad oggi, sono state eseguite ventitré perquisizioni in varie province, tra cui Milano, Bergamo, Verona, Mantova, Ferrara e Rovigo, per verificare i legami con altri possibili complici e capire fin dove arrivasse questa rete di affari. Anche i carabinieri del Nas di Brescia sono intervenuti, con perquisizioni legate alla detenzione e vendita di sostanze anabolizzanti. Gli investigatori, sempre secondo Prima Brescia, stanno ora lavorando per chiarire tutti i collegamenti tra droga, sparatoria e frodi fiscali, in un’inchiesta che continua ad allargarsi.