Accusato

«Assolutamente falso»: si difende il medico russo accusato di molestie

Nel 2018 si sarebbe strusciato contro un'infermiera toccandole il fondoschiena. Ha raccontato la sua versione dei fatti di fronte al giudice

«Assolutamente falso»: si difende il medico russo accusato di molestie
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«Volevo solo aiutare». Così K.D., cardiochirurgo di 51 anni di origine russa, si è giustificato di fronte al presidente del collegio Giovanni Petillo riguardo all'accusa di violenza sessuale nei confronti di un'infermiera 57enne al Pronto Soccorso di San Giovanni Bianco.

L'episodio incriminato risale a settembre 2018, quando l'uomo lavorava per la cooperativa Panacea di Treviglio. Come raccontato dalla donna, il medico sarebbe arrivato all'ospedale brembano in già evidente stato euforico in sella alla sua moto. Sceso dalle due ruote, si sarebbe avvicinato all'infermiera strofinandole contro la testa e chiamandola «la sua preferita». Poi l'avrebbe molestata, strusciandosi e toccandole il fondoschiena.

Il medico ammette di aver strofinato la testa

Accuse che l'uomo ha dichiarato «assolutamente false», spiegando di fronte al giudice la propria versione dei fatti. Come riporta Corriere Bergamo, infatti, il cardiochirurgo ha raccontato di essersi alzato dalla scrivania per aiutare altre due infermiere con un prelievo e che sia sia stata invece proprio lei a spingerlo via. A causare «litigi bruttissimi» sarebbero proprio state le tre infermiere, ha spiegato. Una, in particolare, quella che chiamò anche il 112 e che nella giornata di ieri - mercoledì 10 maggio - ha testimoniato confermando le accuse.

K.D. ha poi aggiunto: «L'infermiera si permetteva di discutere col medico davanti ai pazienti, non è possibile rispetto al codice etico». Per cui ha ammesso di averla insultata e minacciata di segnalazione, prima di scusarsi. Ha ammesso anche di aver strofinato la testa, dicendole che era la sua preferita, giustificandosi: «Le ero antipatico, volevo distendere il clima». Restano, tuttavia, le testimonianze degli altri sanitari presenti in quella famosa sera, che hanno giudicato il suo atteggiamento come  «sopra le righe»: dai racconti, pare che il medico si rifiutò di visitare un paziente e di ricoverarne un altro in pericolo di vita.

Rifiutò anche le analisi tossicologiche, come gli aveva chiesto quella sera il responsabile del Pronto Soccorso G.C.. «Posso dichiarare davanti a Dio che non ho mai assunto sostanze tossiche» è il commento di K.D., che alla domanda del giudice Petillo riguardo - invece - il consumo di alcool ha replicato, allargando le braccia: «L'alcool è una cultura mondiale stradiffusa».

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