Lo spettacolo delle berrette in Curva
Lo chiamano Christmas match, ma Atalanta-Napoli ha ben poco di pre natalizio. Prima dell'ingresso delle squadre in campo, sul tabellone parte il jingle che farebbe tanto atmosfera delle Feste, se solo in cielo non splendesse un sole quasi ferragostano. Gli scherzi del meteo confondono anche l'impeccabile servizio catering degli sky box. Nell'intervallo le hostess non distribuiscono fette di panettone ma morbidi krapfen, come se non mancassero cinque giorni a Natale ma semmai a Carnevale. Quelli della Curva invece si mostrano stranamente freddolosi, loro che sono abituati ad affrontare le intemperie anche a torso nudo. Sulle teste della Nord spunta un mare di berrette di lana con i colori nerazzurri, quasi prevedendo che arriverà un certo Higuain a gelare cuore ed entusiasmo.
Il rigore di de Roon. Ma tranquilli, ci pensa de Roon a chiarire che è davvero in arrivo il tempo dei regali: l'olandese si traveste da Santa Claus e concede il più comodo dei rigori al Napoli allungando sciaguratamente il braccio. Chissà, forse voleva indicare la stella cometa. Hamsik ringrazia senza farsi troppe domande e va sul dischetto, deponendo l'omaggio dello 0-1. Reja in panchina sobbalza: non riuscirà a capacitarsi dell'errore nemmeno negli spogliatoi. «Che strano, gli chiederò perché. La mano l'ho vista persino io dalla panchina. Speravo che non l'avesse vista Rocchi...». Ma l'arbitro purtroppo ha un occhio di falco e decreta il rigore del vantaggio.
Atalanta-Napoli, dagli spalti.
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Higuain non fa regali. La Curva non ci vuol credere e chiama la truppa alla rimonta. Che si materializza subito, proprio sotto la bolgia della Nord. Sponda di Denis, frustata di Gomez: 1-1. Reina resta impietrito, mentre il Papu corre a festeggiare nelle braccia del popolo nerazzurro. La gioia irrefrenabile però durerà fin troppo poco. Higuain, che non è tipo da buoni sentimenti sotto l'albero, preferisce scartare i regali direttamente nell'area atalantina. Prima segna di testa, poi timbra pure il tris. La Curva, che ha cantato senza sosta per 85 minuti filati, perde infine la voce. Non prima di aver inveito contro Jorginho, che viene espulso per un fallaccio su de Roon e si infila con passo da moviola verso il tunnel.
C'era pure Mondonico. Di fronte alla disfatta atalantina, in tribuna stampa resta senza parole anche Emiliano Mondonico, chiamato a commentare la sfida per Quelli che il calcio... in compagnia del sosia di Maradona. C'è davvero poco da festeggiare, in questo Christmas match. Giusto i vent'anni della “Nuova Guardia”, che srotola un mega striscione per celebrare «l'inizio di un grande cambiamento» scattato nel già lontano 1995. Ma che non tiri aria di buonismo lo conferma anche un'altra scritta sopra la Curva: «Sotto l'albero di Natale o nella calza della Befana, Albinoleffe torna in Val Seriana». Con tanti auguri ai cugini, più sgraditi di certi parenti al cenone. I nerazzurri non vogliono averci più nulla a che fare né da spartire, tantomeno lo stadio. Alla fine lo champagne lo stappano solo i napoletani, che però conoscono soltanto un noioso ritornello: «Hi-gu-a-in, Hi-gu-a-in”. Sai che novità.