I numeri di Lav Milano

Aumentano gli indagati per i reati contro animali in provincia di Bergamo

In Bergamasca +17,28 per cento nel 2022, ma diminuiscono i procedimenti. Tra i crimini anche combattimenti e maltrattamenti

Aumentano gli indagati per i reati contro animali in provincia di Bergamo
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Aumentano gli indagati per reati contro gli animali in Bergamasca: a dirlo è il rapporto Zoomafia 2023, reso noto la scorsa giornata (martedì 23 gennaio) dalla Lav di Milano.

Crescono gli indagati in provincia

Il documento, come riportato oggi da L'Eco di Bergamo, illustra tutti i dati relativi alla Lombardia per il 2022. In Bergamasca si sono registrati 224 procedimenti, con un totale di 95 indagati. A confronto con l'anno precedente, in cui erano stati 234, i procedimenti sono diminuiti del -6,28 per cento. Tuttavia, sono cresciuti appunto gli indagati, passati da 81 a 95 con un +17,28 per cento.

Nell'ultimo periodo, inoltre, si sono riscontrati reati preoccupanti, come lo sfruttamento di animali per i combattimenti, ma ci sono anche il traffico di cuccioli e il bracconaggio organizzato. Un fenomeno, quest'ultimo, che interessa in particolare le Prealpi lombardo-venete. Alla base dei crimini di caccia c'è il traffico di fauna selvatica, catturata e poi inanellata con falsi sigilli, oltre che la vendita clandestina di esemplari morti, a scopo alimentare.

Chiesta revisione del codice penale

La maglia nera per reati contro gli animali è Brescia, con 439 procedimenti (si trova in testa a livello nazionale) e 304 indagati, la maggior parte per reati venatori o contro la fauna selvatica. Rispetto alla giustizia minorile, invece, al Tribunale per i minorenni di Milano si sono registrati tre procedimenti per maltrattamento di animali, con quattro indagati. A Brescia quattro procedimenti con due indagati per uccisione di animali, oltre a uno a carico di ignoti per maltrattamento di animali.

Alla luce di questi numeri, la Lav di Milano ha chiesto una revisione degli articoli del codice penale, che renda le pene più severe e quindi faccia da deterrente contro comportamenti violenti verso gli animali. L'associazione ha anche lanciato una petizione online, indirizzata ai parlamentari di Camera e Senato, oltre che al Ministro della Giustizia, per l'approvazione di una nuova normativa.

Commenti
Francesco Giuseppe

Si colpiscono i cacciatori, ma mai coloro che alla fine del Ramadan sgozzano capre in mezzo alle strade e nei cortili, chissà perchè? Cacciatori cattivi e sgozzatori bravi, in nome del politicamente corretto?

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