l'allarme

Autobus e scuola, la preoccupazione di autisti e Cgil: «Capienza all'80%? Un liberi tutti»

Le preoccupazione di sindacato e autisti in vista della riapertura delle scuole: «Nei mesi scorsi già sette autisti dell'Atb sono stati ricoverati in ospedale e si è registrato un picco di circa 90 assenze per malattia generica su un totale di 270 autisti. Casi analoghi anche in altre aziende»

Autobus e scuola, la preoccupazione di autisti e Cgil: «Capienza all'80%? Un liberi tutti»
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È già polemica riguardo l’aumento della capienza dei mezzi pubblici fino all’80 per cento in vista della ripartenza dell’anno scolastico. A levare gli scudi è la Cgil di Bergamo, a neanche 24 ore dall’approvazione delle nuove linee guida sui trasporti al termine della Conferenza Unificata del trasporto pubblico locale alla quale hanno preso parte anche i Ministri Paola De Micheli (Infrastrutture e Trasporti) e Francesco Boccia (Affari regionali).

«Visto il rischio che gli studenti rimanessero senza mezzi di trasporto è stato approvato un coefficiente di riempimento che può arrivare all’80 per cento, prevedendo una riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti. Praticamente è come dire: liberi tutti – sottolinea Aniello Sudrio che per la segreteria della Filt-Cgil di Bergamo segue il settore -. Nei mesi scorsi sette autisti dell’Atb sono stati ricoverati in ospedale a causa del Covid-19». Gli autobus, infatti, non hanno mai smesso di viaggiare neanche durante il lockdown in quanto ritenuti un servizio essenziale, pur a fronte di orari e servizi ridotti. Tuttavia, le conseguenze si sono fatte sentire. «In Atb si è registrato un picco di circa 90 assenze per malattia generica su un totale di 270 autisti, ma anche nelle altre aziende del settore si sono verificati casi analoghi», prosegue Sudrio.

«Tra gli autisti c’è rassegnazione – aggiunge -. Pur avendo svolto un servizio pubblico essenziale, il loro lavoro non è stato considerato come tale dall’opinione pubblica e dalle istituzioni. Ora, con la semplice modifica al rialzo della capienza dei bus, il Ministero sembra abbassare la guardia». Per questa ragione la Cgil ha deciso di alzare la voce, avanzando alcune richieste. «Chiediamo almeno che resti lo spazio vuoto accanto alla postazione del conducente, quello delimitato attualmente da una catenella, e che si continui a provvedere alla fornitura di mascherine e guanti: da febbraio fino ad aprile ne eravamo sprovvisti – conclude Aniello Sudrio -. Non ci si dimentichi di nuovo di noi. Le nuove decisioni, si dice, sono basate su evidenze scientifiche e sulla considerazione dei tempi di permanenza media dei passeggeri. I conducenti, però, a bordo dei mezzi ci restano un intero turno di lavoro».

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