L'Australia paga la Cambogia per sbarazzarsi degli immigrati
Non solo l’Italia ha importanti problemi di immigrazione, di questi tempi: situazioni come quelle degli arrivi a Lampedusa esistono anche i molti altri Paesi, ad esempio in Australia. Ma, a differenza nostra, dalle parti di Canberra sembra che abbiano trovato il mondo per far fronte a questa emergenza. Con non pochi strascichi di polemiche.
L’accordo con la Cambogia. Dalla sua elezione nel 2013, il Premier australiano Tony Abbott ha fatto della lotta all’immigrazione uno dei punti focali del suo mandato. Sono stati ben 20mila i richiedenti asilo in Australia soltanto nell’ultimo anno, la maggior parte dei quali è stata inviata a tempo indeterminato in centri di accoglienza dislocati in varie isole del Pacifico.
Ma per dare una soluzione definitiva alla questione, il governo ha deciso di siglare un accordo con la Cambogia, rivelato solo nei giorni scorsi, che prevede uno spostamento, definito “volontario”, degli immigrati dall’Australia al Paese asiatico, a fronte di un canone annuo di circa 35 milioni di dollari in aiuti oltre ai 75 già stanziati per il biennio 2014-2015. Nello specifico, l’accordo prevede che la Cambogia debba occuparsi dei migranti solo nella fase iniziale, per poi lasciare che trovino alloggio e mezzi di sostentamento autonomamente. Di primo acchito, è un patto che sembrerebbe un ottimo toccasana per entrambi gli Stati: l’Australia perseguirebbe con ancor più decisione la propria politica contro l’immigrazione, mentre la Cambogia potrebbe godere di una serie di aiuti economici che, per un Paese in cui l’85 percento della popolazione vive sotto la soglia di povertà, non può davvero lasciarsi sfuggire.
Tutte le polemiche. Ma gli unici soddisfatti sembrano davvero solo i due governi: una pioggia di critiche, provenienti tanto dall’Onu quanto dai cittadini, si sta riversando su quest’accordo. Il Presidente del Centro della Cambogia per i Diritti Umani si è già espresso con durezza, parlando di irresponsabilità ed illegalità nell’azione dell’Australia; Amnesty International denuncia l’ennesimo atto riprovevole in termini di accoglienza da parte di Canberra, sottolineando come presso l’isola di Nauru vi siano attualmente 3.300 persone detenute in quanto immigrate. Recentemente, l’Australia è stata protagonista di uno spot contro l’immigrazione che aveva sollevato parecchie polemiche, raffigurante un barcone di profughi nei pressi delle coste australiane sulle quali campeggiava un cartello con la scritta «No way».
La Cambogia non è assolutamente ritenuta dalle organizzazioni umanitarie mondiali un Paese in grado di garantire il rispetto dei diritti umani di così tanti immigrati, essendo già di per sé decisamente poco sensibile rispetto a questi temi. Manifestazioni di protesta si sono svolte davanti all'ambasciata australiana di Phnom Pen; l'opposizione laburista australiana chiede maggiori informazioni sull'accordo e la portavoce dei Verdi per l'Immigrazione, Sarah Hanson-Young, accusa il ministro dell'Immigrazione Scott Morrison di comprare la collusione di "uno dei più poveri e corrotti governi, perché agisca come discarica umana" per l'Australia. Effettivamente, l’impressione che il governo di Canberra abbia inteso sfruttare alcune debolezze, nonché la povertà, della Cambogia a proprio favore è innegabile.
http://youtu.be/rT12WH4a92w