Autista del tram preso a calci e pugni per aver chiesto di indossare la mascherina
L'aggressore ha anche minacciato la vittima agitando una bottiglia di vetro e, non contento, l'ha poi seguito nella cabina di pilotaggio. La vittima è stata salvata dall'intervento di un altro passeggero
A questo punto dell’epidemia, indossare la mascherina all’aperto o al chiuso dovrebbe essere un comportamento spontaneo, quasi meccanico. Eppure sembra che ancora ci sia gente che proprio non ne vuole sapere di rispettare questa semplice regola e che al contrario, quando glielo si fa notare, preferisce alzare le mani. Così, dopo i casi registrati a Bologna, anche Bergamo è stata recentemente teatro di un’aggressione ai danni di un autista del tram della Val Seriana.
Un uomo, presumibilmente salito a Nembro, non ne ha proprio voluto sapere dei continui richiami di passeggeri e del conducente di indossare la mascherina. Anzi, ha pensato bene di prendere la vittima a calci e pugni e di minacciarla agitando una bottiglia di vetro. «Gli insulti verbali sono all’ordine del giorno, spesso anche le minacce – commenta Pasquale Salvatore, della segreteria Fit Cisl di Bergamo -. Ultimamente e sempre più di frequente si ricorre però anche a calci e pugni. A volte solo perché viene chiesto di mostrare il biglietto o perché si chiede di adeguarsi alla normativa vigente».
L’aggressore poi, non contento, ha seguito l’autista anche all’interno della cabina di guida, prima di essere salvato dall’intervento di un altro passeggero che ha accompagnato il facinoroso fuori dal tram. «È semplicemente assurdo – continua Salvatore -. Da tempo denunciamo questa situazione, ma nulla cambia. Soprattutto in questo periodo, i conducenti di linea sono ancora più esposti ai pericoli derivanti da un non corretto comportamento da parte dell’utenza. Non è accettabile che nel 2020 si sia ancora esposti ad aggressioni, angherie e minacce. Sarebbe ora di dire basta e di accendere i riflettori sul problema».
«E’ sempre più evidente come le misure finora adottate per garantire la sicurezza di utenti e lavoratori siano del tutto insufficienti – conclude il sindacalista -. Siamo costretti a ribadire nuovamente la necessità di un intervento deciso da parte di tutti gli attori coinvolti. Una presa di posizione netta che, una volta per tutte, vada a rafforzare nelle stazioni e sui mezzi di trasporto la presenza della Polizia, o perlomeno consenta un veloce intervento».