Una lite tra fratelli finita nel peggiore dei modi, con due auto e un furgone in fiamme. È successo a Ghisalba nella notte tra mercoledì e giovedì 30 ottobre.
A incendiare i mezzi è stato proprio il fratello di uno dei proprietari: un 44enne straniero residente in provincia di Bari, a Cassano delle Murge, che dopo alcune ore ha confessato tutto. «Sì, sono stato io a dare fuoco ai mezzi», ha ammesso davanti al giudice, spiegando di essere ubriaco da giorni e di aver reagito male dopo una lite con il fratello.
Una vendetta assurda

Come ha riportato oggi (sabato 1 novembre) L’Eco di Bergamo, è stato lo stesso autore a raccontare in tribunale il motivo del gesto: «Ero ubriaco da 15 giorni, ho telefonato a mio fratello e lui mi ha risposto male».
Da lì, l’idea di vendicarsi incendiando la sua auto, quella della moglie e persino quella del cognato del fratello. Dopo il gesto, non si è fermato: ha inviato messaggi minacciosi con frasi come «Se mi denunciate vi ammazzo» e «Tanto uno o due anni di carcere finiscono, e appena esco ve la faccio pagare».
Trovato subito
Le fiamme avevano distrutto i tre veicoli parcheggiati in strada, costringendo i vigili del fuoco di Dalmine, Romano e Palazzolo a un lungo intervento per domare l’incendio. Sul posto, i carabinieri di Martinengo avevano già notato qualcosa di sospetto: vicino alla portiera di una delle auto c’erano tracce bianche e un pezzetto di Diavolina. La conferma è arrivata poco dopo, quando l’uomo è stato raggiunto dagli agenti in un albergo poco distante.
La scoperta in albergo
Quando i carabinieri sono arrivati, hanno trovato la sua Bmw nel parcheggio. Dentro, cinque bottiglie con residui di carburante, quattro scatole di Diavolina e persino lo scontrino dell’acquisto. In camera, invece, c’erano dei pantaloni impregnati di benzina. L’uomo era sdraiato sul letto e non ha opposto resistenza. Arrestato.
L’ammissione
Davanti al giudice, ha ribadito la sua versione: «Ho problemi di alcol. Ero ubriaco da quindici giorni, avevo bevuto venti bottiglie di vodka». L’uomo, in possesso di regolare permesso di soggiorno, aveva lavorato fino a gennaio come magazziniere in Bergamasca e più di recente aveva aperto una partita Iva per la compravendita di auto, attività mai davvero avviata.
Il Tribunale ha convalidato l’arresto e disposto per lui l’obbligo di dimora a Cassano delle Murge, con firma quotidiana. Il processo è stato aggiornato al 12 dicembre.