Avvocati «furbetti» richiamati dall'Ordine forense lombardo
Concorrenza sleale e pubblicità fuori dai canoni consentiti sono le condotte messe sotto accusa.
Ci sono avvocati che stanno approfittando dell’emergenza Covid-19 per pubblicizzare le proprie competenze con mezzi non proprio ortodossi. Video e messaggi di avvocati stanno inondando i social. In alcuni casi si sono spinti ad offrire le proprie prestazioni sollecitando addirittura i familiari delle vittime ad azioni contro ospedali, medici e infermieri. E lo fanno in questo periodo dove si sta vivendo la fase più acuta dell'epidemia contro coloro che sono in prima fila a salvare quante più persone possibili con uno sforzo e un sacrificio altissimo. Di contro altri avvocati si rendono disponibili per assistere gratuitamente i sanitari per difenderli da possibili azioni giuridiche nei loro confronti.
I presidenti degli Ordini degli avvocati stigmatizzano fortemente entrambe queste condotte, le quali mirano solamente ad accaparrarsi clientela o fare pubblicità fuori dai canoni consentiti violando il Codice deontologico forense. In una nota è chiarito «che tali comportamenti, quando coinvolgono avvocati, gettano un velo di discredito sull’Avvocatura che, viceversa, partecipa a questa tragedia nazionale con senso di responsabilità e vicinanza alle professioni sanitarie che tanto si stanno prodigando per la collettività, pagando anche un pesante tributo in termini di perdite umane». «Sarà dovere dei Consigli degli Ordini degli avvocati – conclude la nota – vigilare sulla condotta degli iscritti e trasmettere al Consiglio distrettuale di disciplina gli atti relativi ad ogni violazione delle norme deontologiche. Nessuna condotta illecita resterà priva di denuncia e conseguente trasmissione degli atti ai competenti Consigli distrettuali di disciplina». La nota è sottoscritta dai presidenti degli Ordini degli avvocati di Bergamo, Brescia, Busto Arsizio, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sondrio e Varese.