Lo scorso 10 settembre

Azzano, Marino Ghinatti muore dopo un investimento: aveva lavorato anche per Armani

Una vicenda dai contorni ancora non ben definiti: la famiglia sta facendo luce sulla dinamica. L'uomo è spirato il giorno dopo in ospedale

Azzano, Marino Ghinatti muore dopo un investimento: aveva lavorato anche per Armani
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Foto dal gruppo "sei di Stezzano se ricordi...." (Facebook)

La dinamica non è chiara e su come sia potuto succedere la famiglia sta ancora indagando. Ma la tragedia è comunque avvenuta: Marino Ghinatti, 87 anni, è morto lo scorso 10 settembre dopo essere stato investito da un'automobile mentre camminava in via Trieste, ad Azzano San Paolo.

I figli Paola e Giorgio, come riporta Corriere Bergamo, e la moglie Iosetta stanno cercando di ricostruire quanto accaduto e per farlo si sono affidati a uno studio legale. Di quel poco che si è potuto carpire della dinamica, dai contorni ancora non ben definiti, Marino Ghinatti sarebbe deceduto in seguito a un edema alla testa, che lo ha portato al coma prima di spirare all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

Il giorno prima, il 9 settembre, alle 18 l'uomo era uscito di casa per effettuare alcune commissioni e strada facendo aveva incontrato il sindaco del Comune, suo amico. Non molto tempo dopo un altro amico lo ha scorto seduto su una panchina: qui l'87enne gli avrebbe spiegato di aver appena avuto un incidente. Contattata la famiglia, sul posto c'erano i Carabinieri, l'automobilista coinvolto e un'ambulanza che lo ha trasportato, con la testa fasciata, in ospedale in codice verde.

Marino Ghinatti era originario di Lendinara, in provincia di Rovigo. Dal Veneto si spostò a Biella, dove lavorò in alcuni cotonifici per poi iniziare a fare carriera nel settore della corsetteria, diventando dirigente commerciale di alcune aziende - tra le più note Lovable e Roberta. Successivamente, a 56 anni, decise di mettersi in proprio restando nel campo del settore intimo, lavorando al tempo stesso per delle case di moda, tra cui Armani.

Si sposò e dal primo matrimonio nacquero i suoi primi due figli, a cui seguirà un terzogenito. Una volta lasciato il lavoro, decise di stabilirsi ad Azzano e dedicare gli anni della pensione all'arte, tra sculture, ceramica e archeologia.

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