Baby pusher al parchetto di Romano: sorpreso con un panetto di hashish
Accortosi degli agenti, un 15enne ha cercato prima di disfarsi della droga, poi si è opposto alla perquisizione aggredendoli
Un ragazzino ai primi anni delle superiori. La scuola chiusa, l'estate, gli amici del parchetto e... l'idea di guadagnare spacciando hashish in modo tutt'altro che improvvisato.
Sarà la Procura dei minori di Brescia, come riportato da PrimaTreviglio, a decidere ora il futuro di un 15enne residente nella Bassa orientale, che nelle scorse settimane aveva organizzato a Romano di Lombardia una vera e propria piazza di spaccio, nel parchetto Sandro Pertini di via Maggioni.
Spaccio al parchetto
A sgominare l'attività estiva del ragazzino, studente in una scuola superiore della città, sono stati gli agenti del Distretto di polizia locale della Bassa orientale, che nei giorni scorsi hanno ricevuto diverse segnalazioni, da parte di cittadini, circa movimenti molto sospetti nell'area verde della zona residenziale a sud del centro.
È quindi scattato un controllo: il ragazzino si trovava all'interno del parco e, quando alla vista dell'auto di pattuglia si è impaurito e ha tentato di disfarsi di un involucro che teneva in mano, gli agenti hanno capito di aver fatto centro. L'hanno quindi avvicinato e hanno cominciato a cercare: sotto una panchina hanno trovato l'oggetto che aveva abbandonato: un mezzo panetto di hashish, del peso di circa trenta grammi. Certo non un quantitativo per consumo personale, specie per un ragazzino dalle limitate capacità economiche.
Resistenza agli agenti
È quindi scattata la perquisizione personale, alla quale il 15enne si è opposto tentando anche la fuga e aggredendo gli agenti in servizio, da cui la denuncia per possesso di stupefacenti ai fini di spaccio e per resistenza a pubblico ufficiale. A coordinare le indagini sarà ora la Procura dei minori di Brescia. Il caso riaccende però i riflettori su un fenomeno che la stessa polizia locale romanese definisce «purtroppo sempre ben radicato, con nuove leve tra i pusher, talvolta anche molto giovani».