Babysitter uccisa a Milano, nell'Adda riaffiora un cadavere: potrebbe essere il suo
Jhoanna Nataly Quintanilla era stata uccisa dal marito a gennaio, a Milano. L'autopsia chiarirà le cause della morte

È, con molta probabilità, di Jhoanna Nataly Quintanilla l'identità del cadavere ritrovato ieri, domenica 2 marzo, nelle acque del fiume Adda, tra Spino, Zelo e Buon Persico, tra il Cremonese e il Lodigiano. La quarantenne, babysitter, era stata uccisa lo scorso gennaio a Milano dal marito, Pablo Gonzalez Rivas, reo confesso: inizialmente, aveva dichiarato di aver gettato il corpo in un fosso vicino a Cassano d'Adda.
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Corrisponde la corporatura. C'era anche il borsone
Per diverso tempo, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, le ricerche si erano concentrate nella zona di Cassano, fra le rogge di Treviglio e anche Inzago, senza tuttavia alcun successo. Il cadavere è riaffiorato dalle acque nel primo pomeriggio, notato da alcuni passanti.
Immediato l'intervento dei vigili del fuoco, dei sommozzatori e dei carabinieri. Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte e soprattutto l'identità, anche se ci sono pochi dubbi sul fatto che possa trattarsi della quarantenne, anche per via di alcune caratteristiche distintive, come la compatibilità nella corporatura. Ma, soprattutto, accanto al corpo è stato trovato un borsone nero che pare proprio quello visto in mano al marito la sera dell'omicidio.
L'omicidio è avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 gennaio scorsi. Le telecamere avevano incastrato il marito, connazionale, di 48 anni, mentre caricava in auto un pesante borsone. Aveva denunciato la scomparsa della moglie soltanto una settimana dopo. Il 7 febbraio scorso, poi, è stato arrestato e ha confessato sì di averla uccisa, ma involontariamente: si sarebbe trattato, secondo le sue parole, di un gioco erotico finito male.