Bimba morì in ospedale mezz'ora dopo la nascita, rinviata a giudizio una ginecologa
La Procura aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo nel quale erano stati inizialmente iscritti 13 indagati. La posizione di 12 di essi è stata archiviata al termine delle indagini
Secondo l’accusa sarebbe bastato un parto cesareo per salvare la vita di una neonata. Per la difesa, invece, gli esami e il tracciato toracico e del battito cardiaco non mostravano alcun segno di malessere. Sul banco degli imputati, rinviata a giudizio per la morte di una bambina avvenuta una mezz’ora dopo la nascita, una ginecologa che nel 2019 lavorava al Policlinico di Ponte San Pietro.
La notizia del rinvio a giudizio è stata resa nota da BergamoNews. I fatti risalgono a due anni fa: una coppia aveva scelto di far nascere la loro figlia primogenita nella struttura ospedaliera di Ponte San Pietro; il parto era avvenuto alle 21.33 ma poco dopo le 22 la neonata morì.
Dopo la denuncia sporta dai genitori la Procura aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo nel quale erano stati iscritti in un primo momento 13 indagati tra medici, infermieri, anestesisti e il personale in servizio quella sera. Al termine delle indagini, dopo l’autopsia sul corpo della neonata, le posizioni di 12 indagati erano state archiviate e le accuse erano ricadute sulla ginecologa, ora in servizio in un altro ospedale.
Ieri mattina (giovedì 15 aprile), durante l’udienza preliminare, il pubblico ministero ha sostenuto nuovamente, davanti al giudice, che la professionista sanitaria avrebbe gestito il parto con imperizia. Accuse che sono state respinte dall’avvocato difensore, per il quale la neonata non avrebbe mostrato alcuna sofferenza.