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Banco Bpm e il "bidone" diamanti: risarcimenti per 7 milioni, ma tempi si allungano

L'associazione che tutela i consumatori fa il punto della situazione e spiega che l'emergenza Coronavirus costringe a portare pazienza

Banco Bpm e il "bidone" diamanti: risarcimenti per 7 milioni, ma tempi si allungano
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Tra le tante associazioni che sono scese in campo per tutelare i diritti di molti risparmiatori "fregati" dal bidone diamanti, c'è anche Adiconsum. Soprattutto a Bergamo, dove sono stati purtroppo molte le persone che, attraverso l'ex Creberg, oggi Banco Bpm, si sono fidate e hanno acquistato pietre preziose, finendo per rimetterci non pochi soldi.

Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo, spiega: «Qualche anno fa i settori predominanti della nostra attività erano quelli dell’energia e telefonia, un campo quest’ultimo che continua ad avere un marketing scorretto e aggressivo. Ma il consumatore bergamasco oggi deve mantenere alta la guardia per difendersi nei vari ambiti di consumo e non farsi prendere dall’emotività o dall’illusione del facile guadagno, soprattutto nel settore più delicato come quello della gestione dei propri risparmi». L'associazione, in tal senso, è in prima linea. La battaglia in corso contro il Coronavirus, però, inevitabilmente comporterà uno slittamento nella predisposizione e definizione delle pratiche avviate.

Per quanto riguarda il delicato discorso dei diamanti venduti attraverso Banco Bpm, Busi spiega che con l'istituto «abbiamo raggiunto una intesa che prevede che il Banco stesso si assuma gli oneri di riconsegna ai risparmiatori delle pietre. In questo settore, i risparmiatori che si sono rivolti a noi hanno investito oltre 13 milioni di euro e abbiamo ottenuto risarcimenti da parte della banca che superano i 7 milioni di euro. Il Tribunale ha rinviato al 5 maggio l'esame delle posizioni rimanenti dopo i due atti precedentemente definiti: rimangono ancora da inventariare il 15 per cento delle posizioni da parte del Curatore».

Tale procedura impegnerà molto Adiconsum Bergamo per far sottoscrivere agli associati la delega da inviare al Banco Bpm per la restituzione della pietra: «Sono più di mille gli iscritti che hanno fatto a noi richieste per essere tutelati anche in questa fase, ma da ora, finché non si esce da questa situazione di emergenza, saranno difficilmente quantificabili».

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