Bassa Bergamasca molto addicted Un consumo di droga da metropoli

La Bassa Bergamasca fa meglio della metropoli. Meglio di Milano, cioè. Non è una cosa positiva: parliamo di consumo di droga. Lo dicono chiaramente i risultati della quarta campagna di monitoraggio sul consumo di sostanze stupefacenti promossa dall’Aga di Pontirolo (Associazione genitori antidroga). La serietà della ricerca non è in dubbio: è stata eseguita dall’Istituto farmacologico Mario Negri di Milano. La notizia sconcertante deriva dall’analisi delle acque fognarie che confluiscono nel depuratore di Mozzanica della Cogeide (sponsor dell’iniziativa) a cui sono collegati 16 Comuni della Bassa Bergamasca. Il principio? Ogni droga assunta viene espulsa attraverso le urine analizzando le quali, quindi, si può scientificamente derivare quante e quali sostanze stupefacenti vengono in una determinata zona consumate.
Cosa dicono le analisi. Da giovedì 6 aprile a giovedì 13, nella Bassa Bergamasca per ogni mille abitanti è stata consumata più cannabis, cocaina ed eroina che a Milano. «Per esattezza in questa settimana – scrive L’Eco di Bergamo riportando le parole del ricercatore del Mario Negri Ettore Zuccato, intervenuto insieme a Sara Castiglioni – al depuratore Cogeide sono arrivati, in media, 631,4 grammi al giorno di Thc (ossia cannabis), 112,7 di cocaina e 6,1 di eroina». Tradotto in dosi, dicono dal Negri, vuol dire che nei soli 16 Comuni di cui sono state analizzate le acque fognarie, nella settimana presa in esame, sono state consumate ogni giorno 4.788 dosi di cannabis, 1.067,4 di cocaina, 193,5 dosi di eroina. Una netta crescita rispetto alla precedente rilevazione di maggio 2014. L’assunzione di cannabis è cresciuta del 47,4%, di cocaina del 111% e di eroina del 91,96%. A preoccupare di più è proprio quest’ultima, entrata a far parte del policonsumo dei giovani (ossia della diffusa pratica di assumere contemporaneamente più sostanze stupefacenti insieme all’alcol). È lei a dare maggiore dipendenza, e ad essere più pericolosa. La usano gli spacciatori per fidelizzare i propri clienti. Inaspettato è stato, invece, l’aumento registrato del consumo di cocaina che era ritenuto stabile sul mercato. La cannabis, invece, ha sfondato nel mondo dei giovanissimi: l’età del primo spinello si è abbassata fino a 13 anni. In calo invece le droghe sintetiche come metanfetamina e ecstasy.