La prima prova della maturità

Beh, almeno nelle tracce del tema hanno evitato quella sul cibo

Beh, almeno nelle tracce del tema hanno evitato quella sul cibo
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Un fantasma - anzi una figura mitologica. O forse un simbolo universale? - si aggira nelle memorie più profonde dei cittadini non impegnati nella prima mattinata degli esami di maturità 2015: quella del ragazzo interrogato per le vie di Milano messe a ferro e fuoco il giorno dell’inaugurazione dell’EXPO. Le sue risposte sul ruolo delle banche nel capitalismo avanzato e le acute osservazioni sui motivi che spingono i giovani a partecipare attivamente alla vita democratica aleggiano invece minacciose sugli studenti alle prese col tema di italiano. Per il quale la ministro Giannini - dobbiamo riconoscerle il merito - ha evitato accuratamente qualsiasi accenno al cibo e alla grande esposizione in quel di Rho, memore forse del fatto che ad essa si erano recati in gita quei ragazzi di Padova che ancora non sanno spiegarsi come uno di loro non sia tornato a casa.

Gli argomenti scelti per la grande esercitazione sono magnificamente equilibrati, e in tutti - come pure ha dichiarato la ministro - ogni candidato potrebbe trovare la sua ispirazione. Essi sono: il rapporto fra Pin - il protagonista del libro «Il sentiero dei nidi di ragno» di Calvino - e i suoi coetanei. (grande libro e grande argomento). Una lettera («un testamento spirituale», nel testo) di un ufficiale del Regio Esercito - Dardano Fenulli - che fu condannato a morte per aver partecipato alla Resistenza, ovviamente dopo l’8 settembre del 43. Poi la celebre frase del Premio Nobel Malala Yousafzai, coetanea dei candidati: «Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo». Speriamo che lo cambino in meglio.

 

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I quattro argomenti proposti per il saggio breve o l’articolo di giornale riguardano: il rapporto fra letteratura ed esperienza della vita - a partire da un testo di J.L. Borges; le sfide del XXI secolo e le competenze di cittadinanza necessarie per potersi collocare positivamente nell’economia e nella società in generale; il Mediterraneo come atlante geopolitico dell’'Europa e specchio di civiltà; e infine lo sviluppo scientifico e tecnologico dell'elettronica e dell'informatica che, dopo aver trasformato il mondo della comunicazione, ha reso l’umanità un insieme sempre più connesso. Per dirla con “Gli sdraiati»: ha prodotto l’ultimo stadio dell’evoluzione.

Dato che non viviamo più nei tempi antichi nei quali, per conoscere le tracce dei temi, bisognava attendere l’ora di pranzo, oggi immediatamente dopo il rilascio del codice di decriptazione da parte del ministero tutti i siti della penisola si sono precipitati a render noto - oltre al codice medesimo, della cui utilità per la nazione ci sia permesso di dubitare - l’insieme delle prove. Per arrivare prima degli altri hanno provveduto a fotografare col cellulare le pagine invece di riportarle in formato testo. Probabilmente disponevano di 007 nei vari istituti, e questo ha generato una serie di immagini spesso tremule e sfocate. Ma tant’è: anche arrivare primi è una delle competenze di cittadinanza in questa società connessa.

 

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Che dire infine delle prove? Niente. Ci auguriamo invece che i ragazzi facciano propria una preziosissima indicazione fornita dalla ministro quasi en passant: che si leggano bene più le tracce che i testi a corredo delle medesime. Deve aver molto insistito anche coi collaboratori su questa idea benedetta la responsabile del ministero di viale Trastevere, se quest’anno i testi in questione risultano finalmente leggibili anche da ragazzi di diciotto anni. Per aiutarli a riflettere sul rapporto fra letteratura e vita sono stati addirittura messi a loro disposizione i versi in cui Francesca racconta di come lei e il cognato stessero leggendo di Lancillotto prima di lanciarsi nella celebre avventura. E dunque da Venditti a Federico Moccia ne avranno, i nostri ragazzi, di cose da raccontare. E di lucchetti - ovvio - da appendere al banco.

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