Bergamasca, più cani che bambini
La nostra provincia ha il primato in Lombardia per famiglie con un Fido in casa (il 47 per cento). E la città si è attrezzata con parchi divisi per grandi e piccoli, asili nido e negozi specializzati
Un cane ogni due famiglie, uno ogni quattro abitanti, duecentocinquantamila in totale, che significa che se fossero tutti concentrati in città ogni bergamasco avrebbe due guinzagli in casa. Comunque lo si legga, è un dato impressionante, che va ben oltre alla semplice conferma dell'amore che da sempre Bergamo ha per gli animali, in particolare per i cani.
I dati e il confronto in Lombardia. I dati, pubblicati questo mese da eco-bergamo, inserto dell'Eco, sono ancora più stupefacenti se rapportati a quelli delle altre città lombarde: oltre al record di percentuale di famiglie con un cane in casa (a Bergamo il 47 per cento, seguita da Mantova con il 44 per cento e da Brescia con il 43 per cento, con Milano sotto la media regionale con il 18 per cento), Bergamo è anche al secondo posto nella classifica assoluta. Con i suoi 250mila cani infatti, è preceduta dalla sola Milano, che però ha due milioni di abitanti in più. Insomma, dalla Val Brembana alla Val Seriana c'è un'armata di Rocky, Fufi, Pluto e Fido.
I servizi a misura di Fido. Ma, dati alla mano, è bene fare delle considerazioni. Innanzitutto, la nostra città è a prova di animale? E soprattutto, noi cittadini siamo in grado di prendercene cura? Paola Brambilla, garante del Comune di Bergamo per i diritti degli animali, ci dice: «La città è adatta ai cani per tanti motivi. Innanzitutto ha saputo diffondere una vera e propria cultura della cura dell'animale, “inventando” e sviluppando tantissime professioni a riguardo. Mi riferisco, ad esempio, agli asili nido per i cani, che si occupano dei nostri animali quando non possiamo farlo noi, alle numerose aree cani, adesso addirittura divise, in molti casi, in aree per cani grossi e aree per cani piccoli, senza dimenticare, ovviamente, l'ambito della veterinaria». Insomma, in città c'è spazio per loro e soprattutto c'è voglia di offrire ai padroni di animali tutto il necessario per potersene prendere cura nel migliore dei modi. Basti pensare a servizi come il Dog Parking dell'Iper di Seriate, per chi deve fare la spesa e non vuole lasciare il cane da solo, agli oltre sessanta negozi per animali in tutta la bergamasca, fino appunto agli asili nido diurni, la cui regolamentazione da parte Regione Lombardia è imminente. Insomma, nella maggior parte dei casi si tratta di servizi per fare in modo che il cane non stia da solo.
I casi di maltrattamento. Ci spiega Paola: «Quando si parla di maltrattamento degli animali si pensa alle catene, tra l'altro ufficialmente vietate da una settimana, alle percosse o a casi estremi come cani utilizzati in combattimenti clandestini o simili. Ma non si pensa mai alla solitudine: una forma di maltrattamento tanto grave quanto diffusa. Il cane è un animale che ha bisogno di socializzare, sia con noi esseri umani, sia con altri cani, e soprattutto soffre la solitudine. Spesso arrivano segnalazioni di vicini che si lamentano dei cani che abbaiano tutto il giorno. Sappiate che dietro a queste lamentele, nella maggior parte dei casi, si nasconde un cane che soffre e una famiglia che non se ne prende cura». Addirittura ci racconta di segnalazioni di «cani tenuti tutto il giorno in gabbia perché i padroni non volevano che danneggiassero la casa». Poi l'invito a non fare finta di niente: «Spesso i cittadini hanno paura a denunciare, a dare il proprio nome o a fare quello di altri. Se siete testimoni di maltrattamenti, segnalateli immediatamente».
#fuoritutti e le adozioni in canile. Altro appello, non meno importante, riguarda le adozioni dei cani dei canili. Ci racconta sempre Paola Brambilla che il 6 aprile è stato presentato il progetto comunale #fuoritutti, in collaborazione con l'Ordine dei Veterinari, Lav ed Enpa, il cui obiettivo è sensibilizzare la popolazione alla lotta alle “produzioni seriali” di cuccioli e soprattutto a dare una casa alle migliaia di animali che trovano rifugio nei nostri canili. Ci spiega inoltre che la maggior parte dei cani destinati al canile, oltre che a quelli maltrattati, sono cuccioli “non voluti”, spesso abbandonati o comunque portati in canile per l'impossibilità dei padroni di occuparsi direttamente di loro o quantomeno della loro adozione, rinnovando quindi l'invito ai padroni di cani a sterilizzare i propri animali per contenere il più possibile il fenomeno del randagismo: in tutta Bergamo e provincia i cani non registrati all'anagrafe che con buone probabilità sono randagi o inselvatichiti si stimano essere attorno ai 25 mila.
Impegno e gioia. Insomma, Bergamo ama gli animali, ma una “tirata d'orecchie” non fa mai male, specie se in gioco c'è il benessere dei nostri amici a quattro zampe. D’altronde, come dice Brambilla: «Adottare un cane non è un capriccio né un momento di tenerezza, ma un impegno serio per cui bisogna essere pronti e determinati » . Detto questo, per chiunque si senta scaldare il cuore ogni volta che sente un cane abbaiare, Bergamo è la città più bella della Lombardia.