A Bergamo 11196 positivi, 46 in più. Fontana: «Fino al vaccino dovremo convivere con il virus»
Come di consueto anche questa sera (martedì 28 aprile) Regione Lombardia ha fornito i dati relativi alla diffusione del contagio da Coronavirus. Nella Bergamasca sono 11198 le persone affette dal Coronavirus, con 46 nuovi casi accertati (ieri erano stati 37), mentre sul territorio lombardo complessivamente sono 74348, in aumento rispetto a ieri con 869 nuovi positivi.
I numeri mostrano un andamento in linea con quello delle ultime settimane. Oggi, infatti, c'è stato un leggero aumento dei tamponi processati. Complessivamente ne sono stati analizzati 8573, mentre ieri solo 5053. «Siamo sulla strada giusta - ha commentato il presidente regionale Attilio Fontana -. Ciò lo si deve all'impegno dei cittadini, alla loro capacità di rispettare le imposizioni date e di privarsi di parte delle libertà in questi mesi. Lo stesso impegno lo si deve mantenere ora con ripresa delle attività. Finché non ci sarà un vaccino o una cura dovremo convivere con il virus ma in sicurezza: dobbiamo mantenere stili di vita e comportamenti responsabili per evitare che l'infezione torni a diffondersi».
Si consolida il calo dei pazienti ricoverati, arrivati a 7280 persone (245 in meno rispetto a ieri), e lo stesso dato riferito alle persone in terapia intensiva. Ad oggi sono 655 i degenti in rianimazione, 25 in meno rispetto a ieri. Stabili, infine, i decessi. Ad oggi, il bilancio delle vittime è di 13575 persone, con 126 morti nelle ultime 24 ore (ieri erano state 124 le vittime).
Il governatore è intervenuto anche nel merito della ripresa e, soprattutto, sul necessario ripensamento del trasporto pubblico locale. «Si devono riorganizzare gli orari di lavoro in un modo tale che non ci sia un unico orario di punta. E' necessario dilazionare l'orario di inizio di lavoro su più fasce orarie e sull'intera settimana, non più su 5 giorni, garantendo le dovute turnazioni. Sui mezzi dovrà viaggiare un numero ridotto di persone, evitando che si arrivi a impedirne l'accesso perchè finiscono i posti a disposizione».