Bergamo, da quattro settimane calano i casi: sono 1.148. I dati Comune per Comune
Negli ultimi sette giorni si contano 604 positivi in meno rispetto al setting precedente dell'Ats. In calo anche la media giornaliera di nuovi contagi, che passa da 250 a 164 positività quotidiane. L'incidenza settimanale scende a da 153 a 100 casi ogni centomila abitanti
La flessione dei nuovi casi di Covid accertati settimanalmente dall’Ats di Bergamo si consolida ulteriormente e, negli ultimi sette giorni, la diminuzione si fa ancora più marcata. Secondo i dati diffusi oggi (mercoledì 14 aprile) dall’Ats di Bergamo, da mercoledì 7 a martedì 13 aprile, sono 1.148 le positività diagnosticate, ben 604 in meno rispetto a quelle registrate dal precedente monitoraggio.
Il decremento della scorsa settimana si era limitato a 197 casi il che significa che, in percentuale, si è passati da un calo pari a -10% all’attuale -34%. In linea con l’andamento emerso nelle ultime quattro settimane, prosegue anche la flessione della media giornaliera di nuovi casi accertati, scesa da 250 alle attuali 164 positività al giorno. Così come diminuisce anche il valore dell’incidenza settimanale calcolata a livello provinciale: ad oggi è pari a 100 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, ma la scorsa settimana era di 153 casi, mentre tre settimane fa era pari a 170 casi.
«I dati confermano il superamento del plateau e l’avvio della fase discendente della curva epidemiologica che si presenta in lento ma costante consolidamento, nonostante alcuni rimbalzi statistici giornalieri - sottolineano dall’Ats -. Si tratta di evenienze determinate sostanzialmente dalle modalità logistiche di conferimento e refertazione dei tamponi».
Cresce anche il novero dei comuni in cui non è stato aggiornato alcun nuovo contagio, che passano da 57 a 73. Preoccupa ancora l’ambito dell’Alto Sebino, che resta la principale area considerata critica. In prospettiva l’attenzione delle autorità sanitarie guarda alle riaperture concesse da lunedì scorso.
«Il passaggio di fascia, da rosso ad arancione - osservano da via Galliccioli -, con la riapertura parziale delle scuole e delle attività commerciali, potrebbe determinare come è successo nel corso della seconda ondata un rischio di possibili risalite della curva epidemica nel nostro territorio».
Per questa ragione resta l’invito a rispettare rigorosamente tutte le norme anti-Covid, in particolare quelle relative al distanziamento sociale e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale in famiglia e nelle situazioni extra-famigliari in cui aumenta il rischio di contagio come, ad esempio, sui trasporti pubblici.