Il più grande capolavoro in città non si può vedere: chiesetta chiusa
È il dipinto più bello che Bergamo conserva. È una Madonna in trono, con il Bambino accanto. Ma che Madonna. È vestita in maniera popolare, ma il suo abito lungo ha un colore rosso che da solo è un’emozione forte. E il cielo è di un azzurro indimenticabile. E il Bambino sta in piedi, sulla gamba della mamma, che lo sorregge con il braccio. È una scena solenne, eppure di un realismo che entra nel cuore con la sua semplicità. Sopra ci sono gli angeli che reggono un grande velo verde, per riparare la mamma e il bambino dal sole. Il velo ricade sul piedistallo del trono come un copriletto appoggiato su un divano. Non è perfetto, non è proprio simmetrico: copre circa una metà della base, l’altra metà la lascia scoperta. Semplicità e solennità.
Un capolavoro assoluto. Invisibile. Perché la chiesa di San Bernardino è sempre chiusa. Un cartello dice di rivolgersi al vicino museo Bernareggi, che a sua volta apre per poche ore al giorno e spesso non ha il personale per aprire la chiesa. E così quelle nuvole sullo sfondo, quel paesaggio agreste, quei quattro santi attorno al trono diventano invisibili. E quell’angelo che sta lì, sotto il piedistallo, e guarda lo spettatore. È appoggiato a un gradino dove c’è un libro aperto e lui scrive con in mano la penna d’oca. Che cosa scrive? Perché guarda verso di noi? Che cosa ci vuole dire? Lo abbiamo distratto, disturbato? Indossa una lunga veste color albicocca, e ha due piccole ali sulla schiena, come ali di uccello, maculate. Un piede viene fuori dalla veste. Ci sono le luci e le ombre, ci sono petali di rosa sparsi in modo disordinato, alla base del piedistallo. Tutto invisibile. Si potrebbero dire tante cose su questa immagine. E sull’espressione delle persone che entrano (anzi, entravano) in San Bernardino e la fissano rischiando di beccarsi una sindrome di Stendhal. Il rapimento estremo davanti all’opera d’arte, la commozione di fronte alla bellezza.
La chiesa di San Bernardino che sta in via Pignolo, all’incrocio con le vie Verdi e San Giovanni, è sempre chiusa. Un peccato, anche perché...