Bergamo Sex, era proprio il caso? Polemica bollente, ma il Comune era... impotente
Molti si chiedono se non fosse stato meglio evitare, visti i lutti e il pericolo Covid. Ma il primo cittadino Pelicioli spiega: «Non possiamo violare i loro diritti»
di Marta Belotti
Promette il fine settimana più piccante dell’anno, ma intanto Bergamo Sex (iniziato ieri, venerdì 28 agosto) sta infiammando principalmente la polemica. Tra chi lo trova indecoroso a fronte della primavera di lutti e difficoltà e chi lo definisce propriamente pericoloso, in molti si sono messi sul piede di guerra gridando allo scandalo.
L’ideatore e organizzatore dell’evento, Corrado Fumagalli, continua a ribadire che la manifestazione avverrà nel massimo rispetto delle norme anti contagio. Sul volantino e sui banner promozionali, le immagini e le scritte principali parlano di 50 artisti tra pornostar, sexystar e performer. In basso c’è uno spazietto con tanto di striscia esemplificativa sui comportamenti da tenere per evitare il contagio: mascherina obbligatoria, distanziamento, sanificazione e prova della temperatura in ingresso.
Nonostante l’emergenza Covid ancora presente, il Bergamo Sex si fa. Principale cambiamento: il tutto avverrà all’aperto, negli spazi della discoteca Bolgia di Osio Sopra. Per l’edizione di quest’anno, la quindicesima, Corrado Fumagalli parla di un grande palco con una lunga passerella e ribadisce che sarà tutto all’esterno. La temperatura verrà provata a tutti e i numeri saranno contingentati rispetto alle edizioni precedenti. La scelta di realizzare l’edizione estiva di questo 2020 continua a non convincere molti, che non esitano a scagliarsi contro chi l’ha permessa. Tra i bersagli, anche l’amministrazione e il sindaco di Osio Sopra. Tuttavia, l’amministrazione sottolinea che Bergamo Sex non può essere bloccato dal Comune. Il Comune è stato chiamato a esprimere un parere insieme ad Ats e ai vigili del fuoco rispetto alle misure messe in atto dagli organizzatori per contenere il contagio. Parere che, risultato positivo, ha permesso di confermare la manifestazione.
Il sindaco Pelicioli ribadisce: «Il Comune non può violare i diritti dei commercianti o dei ristoratori. Non possiamo vietare eventi se questi rispettano le norme di legge. Noi siamo stati chiamati in causa solo per controllare che, in base alla normativa vigente e alle norme anti Covid, la manifestazione potesse avere luogo».