L'interrogatorio

Bibi Santi ammette di aver "venduto" il fidanzato Simba La Rue, ma «non erano previsti coltelli»

La donna ha contattato i rivali per umiliare il ragazzo che l'aveva picchiata, ma dice che non si aspettava arrivassero a tanto

Bibi Santi ammette di aver "venduto" il fidanzato Simba La Rue, ma «non erano previsti coltelli»
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Ha confermato la sua versione davanti alla pm Emma Vittorio e ai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Bergamo. Durante l'interrogatorio di ieri, venerdì 11 novembre, Barbara Boscali, che sui social si faceva chiamare Bibi Santi 91, ha ammesso di essere stata lei a ingannare il fidanzato, rapper conosciuto con il nome di Simba La Rue, e farlo cadere nell'imboscata della gang rivale lo scorso 16 giugno, a Treviolo.

La ragazza ha affermato di aver preso contatti con la band del padovano Baby Touché, rivale che era stato precedentemente picchiato e sequestrato dal gruppo di Simba, perché voleva umiliare il fidanzato, che l'aveva picchiata. La ragazza stessa, poco più che trentenne, aveva mostrato sui social i lividi e lamentato le violenze subite dal fidanzato in una relazione che aveva ben poco di sano e stabile, stando a quanto si evince dalle testimonianze disseminate sui social di entrambi e dall'epilogo.

Tuttavia, la Boscali ha anche ribadito che mai si sarebbe aspettata tanto. In particolare, nel regolamento di conti non sarebbero dovuti comparire lame, come quella che ha ferito gravemente il rapper Simba La Rue. La versione della Boscali è confermata anche da uno degli aggressori, il quale ha spiegato alla pm che anche che la spedizione era stata organizzata per chiedere chiarimenti su una precedente aggressione a Baby Touché e che, per quanto tutti sapevano che sarebbe finita alle mani, la presenza del coltello non era prevista.

Dopo un breve periodo in carcere, Boscali è ai domiciliari senza la possibilità di utilizzare il cellulare. L’avvocato Benedetto Maria Bonomo che la assiste parla di «atteggiamento collaborativo» e per ora non accenna a nuove richieste di misure meno restrittive.

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