Beffa della storia: era ebrea la bimba icona della razza ariana
Una delle icone della razza ariana decantata dalla politica nazista di Hitler era ebrea. A confessarlo è l’icona stessa, Hessy Taft, oggi signora ottantenne, ma nel 1935 graziosa e perfetta bambina ariana di sei mesi, scelta dal ministro della Propaganda Joseph Goebbels come modella per la copertina della rivista Sole in casa. Tra tante fotografie, il braccio destro di Hitler scelse proprio quella che ritraeva la piccola Hessy e la sua immagine divenne subito un simbolo del nazismo, tanto che negli anni antecedenti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale circolavano cartoline con impresso il volto della piccola. A riportare la notizia è il tabloid tedesco Bild, che ha rintracciato e raccolto le dichiarazioni della donna, di famiglia ebrea, tanto che suo padre fu fermato dalle SS nel 1938 (ma poi velocemente scarcerato). «Oggi posso riderne – dichiara Hessy Taft – ma se allora i nazisti avessero scoperto chi ero veramente, non sarei certo qui a raccontarlo».
L’incredibile vicenda.
Quanto racconta la donna è la testimonianza di sua madre, ora cittadina degli Stati Uniti d’America. Il concorso era stato indetto dallo stesso Joseph Goebbels, che voleva rappresentare in un’immagine semplice ma d’impatto la perfezione della razza ariana. Un fotografo, vedendo la allora bambina Hessy Taft e sapendo la sua origine ebrea, decise di ridicolizzare a suo modo la politica nazista: scattò la fotografia e la inviò al concorso all’insaputa dei genitori della piccola. La foto fu poi scelta da Goebbels stesso che si complimentò anche con l’uomo. La verità non venne a galla per molti anni, i gerarchi non seppero mai la reale identità della bambina ritratta nell’immagine e solamente oggi, oramai ottantenne, la donna ha deciso di raccontare l’incredibile storia di cui è stata protagonista. Quando sua madre scoprì la foto pubblicata sulla copertina della rivista, si impaurì, temendo possibili ritorsioni delle SS. Per questo mantenne il segreto per moltissimi anni. Per fortuna di Hessy e della madre, il fotografo non rivelò mai il suo “scherzo” e la famiglia riuscì a fuggire dalla Germania, rifugiandosi prima a Parigi, poi a Cuba e, infine, negli Stati Uniti dove la donna è diventata professoressa di chimica a New York.
L’importanza della propaganda nel regime nazista.
La propaganda era, all’interno del sistema nazista, una delle armi più importanti con cui Hitler riusciva a mantenere il controllo della popolazione, importante tanto quanto la violenza. Per questo Joseph Goebbels era uno degli uomini più importanti tra i gerarchi nazionalsocialisti: attraverso di lui passavano tutti i messaggi con cui si doveva controllare la massa. Il messaggio della perfezione della razza ariana veniva trasmesso alla popolazione attraverso diverse immagini che avevano lo scopo di rimanere impresse nelle diverse categorie di persone a cui erano indirizzate: Hessy Taft ed il suo viso dolce e paffuto doveva colpire tutte le matrone tedesche, ma c’erano anche le immagini di giovani ed aitanti atleti, emblema della virilità e della bellezza puramente ariana. Gli ebrei venivano invece spesso ritratti in immagini grottesche e meschine. Opere di grandi artisti dell’arte figurativa vennero usate dal regime per distorcere l’immagine degli ebrei attraverso quella che venne poi definita dagli storici “arte degenerata antisemita”.
Pochi giorni fa è stata consegnata a Hessy Taft una copia della rivista Sole a casa e in quell’occasione ha dichiarato: «Più che vendetta, sento dentro di me qualcosa di più simile alla soddisfazione».