Blitz in un capannone a Bariano: 7 dipendenti indiani segregati, lavoravano giorno e notte
Dormivano su cartoni schiacciati, lavoravano senza orari e per un compenso minimo, circondati da scarse condizioni igieniche e larve
Erano in sette, tutti indiani clandestini, che vivevano segregati all'interno di un capannone a Bariano costretti a produrre dolci etnici in terribili condizioni igieniche e per un compenso minimo.
A portare alla luce alla vicenda un blitz congiunto della Polizia Locale con l'Ispettorato del lavoro, l'Ats e i Carabinieri del Nucleo ispettorato lavoro.
In manette per ipotesi di caporalato, come riporta Corriere Bergamo, il titolare della ditta, un indiano di 39 anni, e l'unico dipendente ufficiale, un altro indiano 43enne, entrambi residenti e domiciliati nel Bresciano.
Lavoravano giorno e notte segregati
Il capannone era stato preso in affitto alla fine del 2022 proprio dal titolare, che lì aveva iniziato a produrre dolci per connazionali residenti in Italia. C'erano, tuttavia, alcuni elementi che hanno fatto destare qualche sospetto nelle autorità: finestre oscurate, personale che usciva dal posto di lavoro solo per brevissime passeggiate. I due arrestati erano stati anche avvistati versare residui di produzione nella campagna che circonda il capannone.
Durante l'intervento, in cui cinque pattuglie e dodici agenti hanno bloccato le vie di fuga, è scoppiato un fuggi-fuggi generale tra i lavoratori che hanno di nascondersi.
Da indagini più approfondite è emerso che tutti e sette i dipendenti non avevano permesso di soggiorno e lavoravano continuamente, senza orario, in condizioni igieniche precarie. Sono stati infatti rinvenuti, oltre alla sporcizia, sacchi di farina con larve e insetti. Il compenso, irrisorio, veniva inviato alle famiglie d'origine in India.
Erano sorvegliati a vista dal titolare, che viveva nel capannone in un piccolissimo alloggio, e la notte dormivano su cartoni schiacciati. Il capannone è stato infine messo sotto sequestro.