Intervista a Panorama

Bonetti conferma l'addio al volley «Decisione che mi ha tolto il sonno»

Bonetti conferma l'addio al volley «Decisione che mi ha tolto il sonno»
Pubblicato:
Aggiornato:

Ultimamente lo si vede e lo si sente poco. Sarà che durante la sosta estiva, a squadra già costruita, non ci sono nemmeno molte occasioni per rilasciare dichiarazioni. Ma quando Luciano Bonetti, presidente della Foppapedretti Bergamo, decide di aprire bocca, difficilmente esce un qualcosa di banale. E questa volta, a circa un mese di distanza dall'ultimo comunicato ufficiale in cui annunciava che la stagione 2017/2018 sarebbe stata l'ultima da main sponsor della Volley Bergamo, lo fa in un'intervista rilasciata al giornalista Piero Giannico per Panorama (QUI l'intervista completa), in primis tornando sulla decisione di lasciare pallavolo. «Confermo tutto - esordisce il numero uno dello storico sodalizio bergamasco -. Il Volley Bergamo è a disposizione di nuovi acquirenti che hanno a cuore la sorte di un pezzo di storia della pallavolo mondiale. Questa decisione non mi ha fatto dormire per diverse notti, ma è la scelta più saggia. Dopo venticinque anni è giusto che altri portino avanti la storia del club ad oggi sano e con i conti in regola. E glielo dico da innamorato della pallavolo femminile».

Un peccato che, proprio ora che dovrebbe partire la costruzione di un nuovo palazzetto da 6.500 posti, una delle realtà sportive più importanti della nostra città rischi di sparire: «Ringrazio l’attuale sindaco Giorgio Gori che mi ha ascoltato e sta portando avanti questo progetto di un nuovo palasport a firma del cavalier Domenico Bosatelli. Sarà un’arena multifunzionale da 6.500 posti che potrà ospitare anche concerti. Il tutto si svilupperà all'interno di un nuovo contesto che riqualifica un'area oggi abbandonata e che aprirà a centri commerciali, alloggi residenziali, hotel, concerti».

 

 

Il presidente delle Foppapedretti Bergamo torna poi a parlare dell'ambiente pallavolo, sottolineando alcuni punti che, secondo lui, sarebbero quantomeno da rivedere: «La pallavolo è un gioco professionistico spacciato per semi-professionistico. Perché fa comodo alle Nazionali, ma sono i club a pagare le giocatrici (la stagione effettiva è concentrata al massimo in sette-otto mesi, mentre i rimanenti sono dedicati alle nazionali, ndr). È tutto in funzione della Nazionale, le squadre sono viste al servizio della Nazionale. Poi ritengo sia necessario cambiare la mentalità. Non è vero che con il denaro si fa tutto. È un errore sovrapagare le straniere rispetto al reale rendimento. Dobbiamo destinare più risorse per i vivai, per le nostre scuole del volley. Penso al senso di appartenenza alla maglia di Eleonora Lo Bianco e Francesca Piccinini, un insegnamento per le giovani d'oggi, alcune delle quali senza aver vinto nulla si atteggiano da pallavoliste arrivate».

Infine non può mancare un giudizio sulla stagione che prenderà il via fra poche settimane: «La vivrò sempre come un tifoso che sostiene il Volley Bergamo - conclude l'imprenditore bergamasco -. Vedo favorite due-tre squadre per il titolo, ma la Foppa sarà la rivelazione nonostante un budget contenuto. Abbiamo un bravo allenatore che ho voluto fortemente come Stefano Micoli, cresciuto da noi. E poi metteremo in mostra i nostri gioiellini».

Seguici sui nostri canali