Brandisce un'ascia, per fermarlo gli agenti sparano: arrestato 47enne a Bergamo
La Polizia locale ha inseguito un gruppo di sbandati sotto un viadotto a Campagnola, ma un palestinese ha opposto resistenza
Si è fatto avanti contro la Polizia locale brandendo un'ascia. Per fermarlo, uno degli agenti ha dovuto per forza sparare un colpo di avvertimento. A quel punto, l'uomo ha lasciato cadere l'arma e si è inginocchiato, venendo quindi arrestato. Per l'accaduto della scorsa giornata (giovedì 14 marzo) è finto a processo per direttissima oggi A. S., un palestinese classe 1977 senza fissa dimora, gravato da numerosi precedenti.
Sbandati sotto il viadotto
Durante un servizio di controllo antidroga, intorno alle 12.40, una pattuglia aveva notato un gruppetto di quattro persone sotto al viadotto dell'asse interurbano a Campagnola, vicino a un boschetto in zona via dei Prati.
Trattandosi di una nota zona di spaccio, ha deciso di avvicinarsi per accertarsi delle loro intenzioni, ma i soggetti si sono dati alla fuga, attraverso un piccolo ponte sopra il canale di irrigazione, in direzione Orio al Serio. Gli agenti li hanno inseguiti, facendosi strada tra i rovi di cui è piena l’area. Nel frattempo sono arrivati i rinforzi, altre due pattuglie con due uomini a bordo ciascuna. Quelli appena arrivati hanno quindi fermato un paio di fuggitivi.
Minacce con un'ascia
Un discorso diverso per gli altri due: un tunisino si è arreso poco dopo senza opporre resistenza (lo hanno denunciato per detenzione di droga), mentre l'arabo si è girato verso le forze dell'ordine, brandendo l'ascia e, dopo averli insultati, ha intimato loro di andarsene, mimando il gesto di lanciarla a uno di loro.
Considerata la situazione di pericolo, dato che nonostante le ripetute richieste non voleva lasciarla, uno dei vigili ha ritenuto opportuno esplodere a circa sei-sette metri di distanza un colpo diretto a un terrapieno, in modo da far desistere l'individuo. Una volta neutralizzato, insieme agli altri è stato ammanettato e portato in via Coghetti, dove l'hanno foto segnalato.
Numerosi precedenti
Il palestinese, un pluripregiudicato che era uscito dal carcere a dicembre scorso, era finito nuovamente in manette l'8 marzo, perché l'avevano trovato con cinquanta grammi di hashish. Quella volta, il giudice aveva stabilito il divieto di dimora in Bergamasca, che però il 47enne ha deciso di violare.
Accusato di minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale, si è difeso sostenendo di fare uso di eroina e che aveva l'attrezzo per tagliare la legna, per accendere il fuoco e cucinare. Ha affermato che quando gli hanno detto di metterlo giù, l'aveva fatto subito. Il suo avvocato ha inoltre insistito sul fatto che si trovasse molto più lontano dagli agenti, a circa venti metri di distanza.
Disposto il carcere
Alla fine si è convalidato l'arresto e disposta la custodia cautelare in carcere. Gli altri tre soggetti sono stati denunciati a loro volta per resistenza a pubblico ufficiale.
«Vorrei esprimere – ha commentato il vicesindaco Sergio Gandi – i miei complimenti e un grande grazie ai nostri agenti, per il contributo che ogni giorno portano alla città, con un’abnegazione e una passione encomiabili. Lo fanno solo per spirito di servizio nei confronti della nostra comunità, che decidono di servire, anche a loro rischio e pericolo, tutti i giorni, per migliorare le condizioni di sicurezza dei nostri quartieri».
La legge è uguale per tutti. Tranquillo comunque che non pagando l'avvocato di tasca sua..non va da nessuna parte. Le tue idee conferiscono chiaramente cittadini diversi davanti alla legge...
Uno delinquente pericoloso con continue recidive non dovrebbe neppure essere difeso da un avvocato, preso e sbattuto in galera.