Tentato omicidio

Camionisti litigano e parte una coltellata: arrestato 43enne a Brembate, il video dell'aggressione

La vittima, un 52enne albanese, non sarebbe in pericolo di vita. Alla base dell'aggressione ci sarebbero futili motivi

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di Federico Rota

Hanno iniziato a litigare alla fine del turno di lavoro per decidere a chi di loro spettasse per primo la manutenzione e il lavaggio del camion. Poi uno dei due uomini ha sferrato una coltellata al costato posteriore sinistro dell’altro. Sarebbe questo futile motivo la causa di un tentato omicidio avvenuto nella mattinata di sabato 8 febbraio in un’azienda di autotrasporti di Brembate, la Petra srl, dove B.B., un autotrasportatore italiano di 43 anni, originario di Cuneo e residente ad Alba, ha accoltellato R.I., cittadino albanese 52enne residente a Gorle. Erano circa le 9 quando i due uomini hanno iniziato a discutere spintonandosi a vicenda. Il diverbio è poi proseguito nel cortile esterno della ditta, dove è degenerato: qui il 43enne ha improvvisamente estratto un coltello a serramanico dalla tasca della giacca e ha ferito il collega (come ripreso dalle telecamere di videosorveglianza dell’azienda), il quale ha reagito colpendo alla tempia destra l’aggressore con un paio di stivali che si trovavano nelle vicinanze.

Al termine della colluttazione l’autotrasportatore italiano è fuggito, dirigendosi verso una seconda sede della ditta, mentre l’albanese, che inizialmente sembrava non aver riportato lesioni gravi, è stramazzato a terra: la coltellata aveva perforato la pleura, causando il collasso del polmone. Soccorso dagli altri colleghi, che avevano allertato le forze dell’ordine e il titolare della ditta, il 52enne è stato subito trasportato da uno dei dipendenti al pronto soccorso dell’ospedale di Zingonia, dove i medici hanno drenato l’emorragia interna, facilitando così nelle prime fasi la respirazione dell’uomo. Fortunatamente il rischio di un’operazione d’urgenza è stato scongiurato e la vittima, al momento, pare non essere in pericolo di vita. Le sue condizioni sono stazionarie.
Nel frattempo, sul luogo del tentato omicidio sono sopraggiunte una pattuglia dei Carabinieri di Brembate e una del pronto intervento della Compagnia di Treviglio, mentre il proprietario dell’azienda è andato a prendere 43enne e l’ha consegnato ai militari dell’Arma che lo hanno portato al Comando di Brembate per raccogliere una sua deposizione. Qui l’uomo, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione, avrebbe accusato un malessere, forse dovuto al colpo ricevuto in testa, ed è stato trasportato all’ospedale di Ponte San Pietro dove i medici lo hanno medicato e dimesso.

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Nel corso della perquisizione le forze dell’ordine gli hanno trovato addosso un coltello serramanico e nel camion altri due coltelli e cacciaviti, nessuno dei quali è risultato però essere l’arma del delitto che, secondo la testimonianza della vittima, avrebbe avuto un’impugnatura di colore nero. Con ogni probabilità l’aggressore, durante il viaggio tra una sede e l’altra dell’azienda, si è sbarazzato dell’arma usata nell’aggressione, che per ora non è ancora stata trovata. Durante gli accertamenti è emerso che l’uomo aveva precedenti di polizia e penali per tentato omicidio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, sulle parti visibili del corpo aveva diversi tatuaggi raffiguranti emblemi di stampo fascista (tuttavia è stato escluso un movente razziale). L’aggressore è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato da futili motivi ed è detenuto nel carcere di Bergamo in attesa della convalida.

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