«Un difetto? È troppo preciso!»

«In campo è come nella vita» Toloi secondo la moglie Flavia

«In campo è come nella vita» Toloi secondo la moglie Flavia
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Flavia Toloi ci accoglie nella bella casa ai piedi di Città Alta dove abita con Rafael e la piccola Maria con un sorriso grande così. L’obiettivo dell’incontro è quello di raccontare il papà e il marito che solo in famiglia conoscono bene. E domanda dopo domanda, si intuisce che il Toloi corretto e disponibile che tutti conosciamo nel modo del calcio è, in realtà, lo stesso ragazzo che da ormai nove anni condivide il percorso di vita con le due donne di casa.

 

 

Flavia, siete brasiliani a Bergamo: come vi trovate?
«Ormai siamo qui da tre anni... La cosa più difficile all’inizio è stata imparare la lingua. Non avevo amici a Bergamo, faticavo molto a sbrigare anche le cose più semplici o tutte le questioni burocratiche. Ci tengo che Rafa pensi prima di tutto al suo lavoro di calciatore, per il resto ci sono io. Ma all’inizio non è stato facile».

E il freddo?
«È stato complicato nei primi tre mesi. Nostra figlia Maria aveva un anno e due mesi ed era spesso malata, ma devo dire che ci siamo abituati presto e le cose sono andate sempre meglio. Quello non è stato un vero problema come invece lo è stato la lingua».

In quanto tempo hai imparato l’italiano?
«Circa otto mesi. Stavo chiacchierando del più e del meno con un’amica, lei mi ha chiesto una cosa e io ne ho capita un’altra: in quel momento mi sono decisa a seguire un corso di italiano. Sono andata in Università e adesso capisco tutto, anche se con la pronuncia ho ancora qualche piccola difficoltà».

Come vi siete conosciuti tu e Rafael?
«Ci conosciamo da nove anni e siamo sposati da cinque. Tutto è nato ai tempi in cui lui giocava nel Goias. Avevamo amici in comune, ci siamo incontrati e poi ci siamo fidanzati. La nostra storia ha avuto un piccolo periodo di pausa quando è andato a giocare nel San Paolo. Non l’ho seguito subito, avevo il mio lavoro in ospedale».

In ospedale?
«Si, ero caposala. Ho fatto l’Università in Brasile e avevo responsabilità anche importanti all’interno della struttura, quindi non potevo lasciare il lavoro. Dopo alcuni mesi ci siamo ritrovati e lui mi ha detto che voleva stare con me e sposarmi: da quel giorno siamo sempre insieme».

Che rapporto hai con il calcio?
«Mi piace molto, capisco se lui gioca bene oppure se la sua partita non è buona, ma non sono così esperta. Io e Maria andiamo allo stadio, in casa ci siamo sempre. Quando la squadra gioca in trasferta, invece, andiamo se non è troppo lontano, altrimenti ci accontentiamo di guardare la partita in tv».

Come vive Rafa il suo lavoro?
«Lui è sempre concentratissimo. Quando torna a casa, la prima cosa che fa è rivedere la partita per capire dove...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 26 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 20 dicembre. In versione digitale, qui.

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