Cani morti in un incendio a Villa d'Adda, associazione animalista presenta un esposto
Sei animali sono morti nelle fiamme, i pompieri sono riusciti a salvarne solo 14. L'Aidaa chiede ai magistrati di Bergamo di fare chiarezza
Venti cani hanno rischiato di morire tutti travolti dalle fiamme. Fortunatamente, 14 di loro sono stati salvati, mentre per sei non c'è stato purtroppo niente da fare. I fatti sono avvenuti sabato 26 febbraio a Villa d'Adda, dove è scoppiato un incendio in un capannone privato adibito a ricovero per cani da caccia in via Molinetto.
Gli animali appartenevano a dei cacciatori del paese. Stando alla prima ricostruzione dei fatti, uno di loro era andato lì a portare del cibo, aveva acceso un fornelletto per scaldare la pentola ma si era distratto per pulire le gabbie e così un tappeto ha preso fuoco. A causa del vento, le fiamme sono diventate ben presto indomabili. L’allarme è stato immediato. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco da Lecco, Bergamo e Merate.
Il tempestivo intervento dei pompieri ha evitato che le fiamme si propagassero altrove, ma purtroppo per sei cani non c'è stato nulla da fare: erano rimasti incastrati nelle gabbie.
Stando alle verifiche effettuate dalla Polizia locale, non sono emerse irregolarità. Nonostante ciò, la Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) ha presentato un esposto alla Procura di Bergamo per i fatti avvenuti a Villa d'Adda. L'associazione animalista chiede che si verifichi «se il capannone era in possesso dei permessi, dei requisiti e delle idoneità previste dalla legge per detenere i cani in particolare si chiede di verificare la presenza della copertura antincendio. Nel corso dell'incendio sei cani sono morti e quindi Aidaa chiede alla Procura di verificare se vi siano state violazioni dell'articolo 544 del codice penale in relazione ai maltrattamenti di animali».